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INFORMAZIONE VETERINARIA? SE SCAJOLA VORRA’

INFORMAZIONE VETERINARIA? SE SCAJOLA VORRA’
Duro colpo all'informazione veterinaria e dei professionisti. Con lo stop del Ministro Scajola alle tariffe postali agevolate, la spedizione di testate come Professione Veterinaria e i periodici scientifici delle associazioni federate ANMVI ha un futuro incerto. Oggi incontro urgente fra EV e Poste Italiane. "Anche EV è come tutti gli editori profondamente preoccupata per il taglio deciso dal Ministro dello Sviluppo Economico Scajola insieme al Ministro Tremonti. Per questo oggi stesso avremo un incontro urgente con Poste Italiane per capire la portata di questo decreto".

Antonio Manfredi direttore responsabile di Professione Veterinaria e delle riviste scientifiche pubblicate dalle società scientifiche nazionali aderenti ad ANMVI (Veterinaria, Ippologia, Large Animal Review, Exotic File e Aivemp Newsletter) commenta il decreto ministeriale che dal 1 aprile ha cancellato l'applicazione delle tariffe postali agevolate alla spedizione di prodotti editoriali come appunto le testate di categoria. Per gli editori che spediscono prodotti editoriali gratuiti significa raddoppiare i costi di spedizione.

"E' un problema molto grave- dichiara Carlo Scotti, direttore editoriale di Professione Veterinaria- che colpisce la nostra testata ufficiale proprio mentre abbiamo appena consegnato alle Poste Italiane una tiratura record di 19.000 copie. Parliamo di un settimanale che arriva gratuitamente ai medici veterinari, la cui realizzazione è resa possibile dal contenimento dei costi di spedizione postale e dal contributo pubblicitario delle aziende di settore. Il problema- aggiunge Scotti- coinvolge tutta la libera informazione dei professionisti e per questo ho chiesto a Confprofessioni di interessare con urgenza i ministri Scajola e Tremonti".

"Se c'è un problema di finanze o di monopolio postale- continua Scotti- non possiamo farlo pagare al nostro libero diritto all'informazione di categoria. Non lo faremo pagare ai veterinari e proseguiremo le spedizioni con le nostre forze, ma confidiamo che il Governo trovi presto una soluzione, altrimenti il futuro della nostra informazione è davvero a rischio. Non possiamo pensare che il web si sostituisca all'informazione tradizionale non solo perché il web non raggiunge tutti, ma anche perché il web ha tempi e modalità di informazione e di consolidamento del sapere del tutto diversi".

" E' previsto- conclude Manfredi- un decreto successivo che ridetermini le tariffe agevolate per i mesi futuri, ma sempre in base all'accertamento di disponibilita' finanziarie nell'ambito del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Crediamo che i tagli alla cultura scientifica e all'informazione di categoria non siano accettabili, specie a fronte di un mercato dei servizi di spedizione che per decenni ha fatto profitti con questo genere di spedizioni. Forse a pagare adesso dovrebbero essere altri, specie se si pensa ai disservizi di spedizione subiti e ai conseguenti aggravi di costo per le rispedizioni".