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TUTELA EQUIDI, MINISTERO LAVORA A LEGGE QUADRO

TUTELA EQUIDI, MINISTERO LAVORA A LEGGE QUADRO
Il Codice per la tutela e la gestione degli equidi presentato a Fieravacalli è il primo passo di "un cammino che porterà alla elaborazione di una norma compiuta". Tracciate le linee guida verso una legge quadro. Martini: "vogliamo i LEA del cavallo". No alla cattura dei cavalli del Comune di Ne.

Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini è intervenuta ieri contro il Comune di Ne (Genova) che per risolvere il problema dei cavalli che vivono allo stato brado in Alta Val Gravena ha predisposto una ordinanza di cattura.

Nei giorni della presentazione del Codice per la tutela e la gestione del cavallo, il sottosegretario ha attivato la Direzione generale competente del ministero che è intervenuta sentendo il servizio veterinario della ASL e contattando le autorità comunali, proponendo soluzioni alternative, per esempio una eventuale adozione degli animali, organizzare percorsi rieducativi per quei cavalli non più abituati all'uomo oppure la realizzazione di apposite aree recintate già impiegate in un caso analogo in Piemonte.

Il Codice per la tutela e la gestione degli equidi, presentato a Verona, è il primo passo di "un cammino che porterà alla elaborazione di una norma compiuta" e "pone le basi per una corretta gestione degli animali improntata sul rispetto delle esigenze etologiche e fisiologiche dell'animale - ha spiegato il Sottosegretario, che ha aggiunto: "con il Codice iniziamo un cammino che porterà alla elaborazione di una norma compiuta per la tutela degli equidi che disciplinerà ogni aspetto del rapporto uomo-animale, responsabilizzando gli operatori e chiunque a qualsiasi titolo se ne occupa".

Le linee guida che il Ministero seguirà nella elaborazione di una legge in tema di tutela degli equidi coinvolgono "la repressione delle attività dolose compiute ai danni degli animali" e contemporaneamente mettono in campo azioni per "una rapida crescita culturale di tutto il comparto, basata soprattutto sulla diffusione di buone prassi di rispetto per il benessere animale".

Il codice sarà uno degli allegati alla legge quadro. «È un settore in espansione. I cavalli devono avere la cittadinanza ed essere trattati con dignità. In Italia siamo molto indietro. Sono in contatto con la Federazione sport equestri perché si impegnino a non macellarli una volta conclusa la carriera», dice la Martini.

Il Codice per gli equini che si ispira a quello inglese. «Esistono i livelli essen­ziali di assistenza per l'uomo, cioè l'elenco delle cure di ba­se che devono essere assicurate ai cittadini. Ebbene vogliamo che anche i cavalli abbiano i loro Lea», ne spiega le finalità la Martini. Un decalo­go di raccomandazioni per garantire il benessere e prevenire il maltrattamento. Ad esempio, scodella dell'acqua sempre piena e pulita, cibo di buona qualità, non ammuffito, box con pavimento anti­sdrucciolo e scolo dell'acqua, convogli per il trasferimento dotati di certi servizi e non in­feriori a determinate misure, addestramento secondo orari «sindacali», spazi per l'attività fisica, standard sui finimenti.

Gli obiettivi generali da perseguire sono "la promozione delle attivita' equestri, la tutela della salute e corretta gestione del cavallo, la ricerca in campo medico-veterinario, la relazione uomo-animale come motore di benessere". Secondo Martini, "gli eventi equestri di particolare rilievo devono costituire anche occasioni importanti per la diffusione e la crescita di una corretta cultura equestre e di sviluppo di questo settore della medicina veterinaria nel nostro Paese, oltre che di un'etica che va posta alla base di tutte le molteplici attivita' che coinvolgono il cavallo e gli animali in senso lato".