"Sapevamo che i gatti fossero sensibili a virus influenzali, come l'H5N1 dell'aviaria, ma non che potessero prenderli dall'uomo", ha dichiarato la virologa Ilaria Capua.
Stefano Bo (Simef) conferma: "La notizia dell'infezione con il virus H1N1 di un gatto negli Stati Uniti non sorprende; da quando si era avuta notizia dell'esplodere della viremia verso questo virus influenzale, si era anche diffusa nel mondo scientifico veterinario la convinzione che questo sarebbe potuto accadere, visto che è ben nota per i virus influenzali la possibilità di trasmissione tra specie".
La American Veterinary Medical Association (AVMA) ha pubblicato una press release per dichiarare che alla stato attuale delle conoscenze non vi sono indicazioni che il gatto possa fare da vettore per il virus, e vi sono ancora dei dubbi sulla dimostrazione che il gatto risultato positivo fosse veramente infetto dal virus umano.
"Quindi - prosegue Bo - non vi è alcun motivo per allarmismi o quant'altro. Può essere interessante segnalare a tal proposito che, a tutt'oggi, non vi sono evidenze che l'altro Virus (H5N1), che recentemente tanti allarmismi aveva creato, sia mai passato dal gatto all'uomo". (fonte: ABCD - European Advisory Board on Cat Diseases, ndr).
"Da quanto è noto sino ad ora, ed in base anche alle dichiarazioni dei maggiori esperti in malattie infettive degli animali- conclude Stefano Bo- non è possibile stabilire se un gatto infetto dall'H1N1 possa ritrasmettere il virus all'uomo. Tuttavia si pensa che questa evenienza possa essere piuttosto rara, anche se non impossibile".