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MESSINA, CONCORSI A VETERINARIA: RICUSATI I GIUDICI

MESSINA, CONCORSI A VETERINARIA: RICUSATI I GIUDICI
Al processo sui concorsi alla Facoltà di veterinaria di Messina e sull'illecita gestione di fondi, i legali del Rettore e dell'ex preside hanno ricusato il presidente e un componente del Collegio: i Giudici non garantiscono serenità di giudizio.

Nuova frenata nel processo sui concorsi alla Facoltà di veterinaria di Messina e sull'illecita gestione di fondi. I legali del Rettore e dell'ex preside hanno ricusato il presidente e un componente del Collegio.

Gli avvocati hanno depositato la richiesta di ricusazione alla Corte d'Appello di Messina perché i due giudici avrebbero già manifestato un vero e proprio giudizio sulla responsabilità penale del Tomasello. Secondo i due difensori "i Giudici si sono venuti a trovare in posizione di incompatibilità" e non potrebbero valutare serenamente il processo in corso.

Sarà la Corte d'Appello a decidere nei prossimi giorni sulla richiesta di ricusazione. Ieri, invece, i giudici del Tribunale, dopo meno di un'ora di camera di consiglio, hanno rigettato la richiesta di ricusazione.

I due Giudici si erano espressi nei confronti dell'indagato come " gravemente indiziato di aver orientato dei concorsi universitari e di aver condizionato l'assunzione di soggetti a lui vicini nell'ambito del procedimento", con il rischio "assai concreto" di una "una prosecuzione non trasparente dell'attività di gestione propria del pubblico ufficio in questione , in considerazione della allarmante ostinazione manifestata dall'indagato nella condizione clientelare della propria carica".

In questo processo il Rettore Tomasello deve rispondere di tentata concussione e di due tentativi di concussione. Macrì, invece, è imputato per le pressioni esercitate su un altro docente per un concorso che avrebbe dovuto vincere il figlio e invece fu aggiudicato da un altro ricercatore. Complessivamente nel processo, oltre a Tomasello e Macrì, sono imputati 21 docenti.