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IN SENATO NUOVI ORDINI PER LE PROFESSIONI SANITARIE

IN SENATO NUOVI ORDINI PER LE PROFESSIONI SANITARIE
Dopo sei mesi di stallo, il Senato riprende l'esame dei disegni di legge sulla creazione di nuovi ordini e albi nelle professioni sanitarie. La discussione è ripartita da una analisi generale sul ruolo e sulla funzione dell'istituto ordinistico in sanità. Tomassini: colmare un vuoto legislativo.

E' ripartito ieri, dopo sei mesi di stallo, l'esame dei disegni di legge  Caforio e Boldi, per l'istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico - sanitarie e della prevenzione. Maggioranza e opposizione hanno svolto una discussione preliminare sul ruolo dell'Ordine in sanità.


E' stato il senatore D'Ambrosio Letteri (PdL), ad avviare una più ampia riflessione sul complesso degli ordini già istituiti ed istituendi, nel settore sanitario, osservando che "tenuto conto delle finalità pubblicistiche istituzionalmente conferite, nella qualità di enti di diritto pubblico non economici e ausiliari dello Stato" gli ordini non devono "assumere una configurazione, quali mere organizzazioni corporative con funzioni a prevalente carattere sindacale". Ha tuttavia preannunciato un orientamento favorevole sui disegni di legge in esame.


Di parere analogo la senatrice Bianchi (PD)  secondo la quale "l'intervento legislativo non deve muoversi nella direzione di concepire ordini ed albi come gruppi di interesse che si contrappongono agli altri settori sanitari regolamentati; l'obiettivo è invece quello di conferire la giusta dignità giuridica a tutte le professioni sanitarie, nell'osservanza del principio di responsabilità ed in piena collaborazione fra tutti gli ordini professionali, anche alla luce delle modifiche che in ambito sanitario si prospettano per effetto dell'attuazione del federalismo amministrativo".


Il presidente della Commissione, Antonio Tomassini ha ricordato che "da un punto di vista storico in entrambi gli schieramenti politici vi sono sempre stati gruppi favorevoli e contrari all'istituzione di ordini ed albi professionali"; tale oscillazione, a suo giudizio, "è rinvenibile anche nei pareri di volta in volta formulati dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato".
Inoltre, il Presidente della Commissione ha fatto notare che la legge n. 43 del 2006 fu approvata con una larga maggioranza, avendo tra i suoi principi ispiratori quello di ripristinare l'uguaglianza tra le varie professioni sanitarie; "tuttavia, non certo per cause imputabili all'Esecutivo allora in carica, i decreti legislativi attuativi della legge menzionata non furono mai emanati. Poiché l'esercizio della delega legislativa è nel frattempo decaduto, si rende necessario colmare il vuoto normativo tuttora presente": a tale riguardo, Tomassini si è dichiarato "favorevole alla istituzione degli ordini, come garanzia di qualità delle prestazioni a tutela dei cittadini".