«Purtroppo sono stati confermati i primi sospetti: l'animale mantiene la forte dominanza e un grado di pericolosità elevato» spiega il dottor Paolo Camerotto, primario del servizio veterinario dell'Usl 9. In pratica Igor, nonostante i tentativi di rieducazione, non modifica il proprio comportamento aggressivo, che potrebbe causare guai anche in futuro. Reagisce ringhiando e attaccando le sagome ma anche le persone, manifestando quello che viene descritto come istinto di "dominanza". Non riconosce cioè nessuna autorità superiore.
Che fare dunque? La legge in questi casi rende possibile la via della soppressione. Una scelta difficile, che i veterinari dell'Usl 9 adotteranno quale ultima strada. Hanno infatti concesso una ulteriore "finestra" di tempo prima di assumere decisioni definitive. «Rispondiamo così all'appello che è stato fatto dalle associazioni animaliste» aggiunge il dottor Camerotto che precisa come le proposte debbano essere serie e praticabili. Una futura rieducazione con affidamento esterno non sembra facile, vista la pericolosità dell'animale.
La proprietaria, avvisata dell'esito della relazione finale, non ha fornito risposte scritte. Le uniche realtà che al momento potrebbero intervenire, data la competenza, sono le associazioni di volontari quali la Lav (Lega antivivisezione) o l'Enpa, Ente nazionale protezione animali. (fonte: Il Gazzettino)