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LATTE CRUDO, GARANZIE SUI FARMERS MARKET

LATTE CRUDO, GARANZIE SUI FARMERS MARKET
Limitare la vendita di tutti i prodotti privi di etichettatura presso distributori automatici e farmers market e concedere le agevolazioni solo farmers market che si sottopongono ai controlli igienico sanitari. Alle richieste dell'On Mura ha risposto il Sottosegretario Martini: la filiera corta rientra nel commercio al dettaglio.

L'On Mura ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministero della Salute per chiedere di limitare la vendita di tutti i prodotti privi di etichettatura presso distributori automatici e farmers market. L'interrogante chiede anche di consentire solo ai farmers market che si sottopongano ad adeguati controlli igienico sanitari di accedere alle eventuali agevolazioni concesse da Regioni e Province. Le richieste prendono le mosse da dichiarazioni del Sottosegretario Martini circa l'ipotesi di un provvedimento allo studio del Governo, «per sospendere la distribuzione di latte crudo fino a quando non ci sarà un adeguamento dell'informazione per la salute nella quale sia chiaro che il latte crudo va consumato solo dopo la bollitura» e che «non ci possono essere sul territorio distributori di latte crudo non pastorizzato esenti dalle normative sanitari".


Il Sottosegretario Francesca Martini ha risposto ricordando i contenuti dell'ordinanza 10 dicembre 2008, in base alla quale "qualora il latte venga ceduto direttamente in allevamento senza transitare attraverso le macchine erogatrici, il produttore ha l'obbligo di comunicare le modalità di consumo all'acquirente.
Per quanto riguarda la vendita di prodotti presso i farmers market- il Sottosegretario ha precisato che "la vigente normativa comunitaria sulla sicurezza alimentare non si applica ai «piccoli quantitativi di prodotti primari ceduti dall'allevatore al consumatore», i quali ricadono nella definizione di commercio al dettaglio".


Le cessioni di prodotti primari costituiscono la cosiddetta «filiera corta», ossia il consumatore compra direttamente l'alimento dal produttore, acquisendo direttamente da quest'ultimo le informazioni relative all'origine e alla produzione. Inoltre- ha concluso Francesca Martini- " i servizi veterinari istituiti nel dipartimento di prevenzione delle ASL Aziende Sanitarie Locali curano costantemente gli aspetti sanitari degli allevamenti, in particolar modo il monitoraggio e l'eradicazione delle malattie infettive che interessano il bestiame e l'uomo (brucellosi e tubercolosi), il miglioramento dell'igiene dei prodotti dell'allevamento, il corretto uso dei mangimi e dei farmaci somministrati agli animali. I servizi suddetti devono inoltre verificare la corretta applicazione delle procedure di identificazione degli animali, grazie alle quali è possibile garantire la rintracciabilità dei prodotti anche a livello della produzione primaria".