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RIORGANIZZARE IL SSN, AUDIZIONE ANMVI

RIORGANIZZARE IL SSN, AUDIZIONE ANMVI
Il modello del Dipartimento, la libera professione intramuraria, il precariato, il veterinario aziendale. Questi i temi toccati oggi dall'ANMVI nell'audizione svolta alla Camera dei Deputati sulle modifiche al decreto legislativo 502.

L'ANMVI ha svolto questa mattina l'audizione informale sulle proposte di legge di modifica al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502 e altre disposizioni in materia di governo delle attività cliniche.

L'audizione, svolta per il Comitato ristretto istituito dalla XII Commissione Affari dal Vice Presidente Giancarlo Belluzzi, ha fatto perno su quattro punti: Dipartimento per la Sanità Animale e la Sicurezza Alimentare,libera Professione Intramuraria del Medico Veterinario, Veterinario Aziendale, precariato.


Dipartimento per la Sanità Animale e la Sicurezza Alimentare.

ANMVI ritiene che, sul modello di Dipartimento per la Sanità Animale, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, ogni ASL debba istituire uno specifico Dipartimento che superi il modello incentrato sui tre Servizi Veterinari attualmente in funzione.
Oggigiorno, le mutate esigenze della realtà produttiva, del quadro istituzionale, soprattutto europeo, e delle funzioni medico veterinarie, impongono di superare l'attuale schematismo delle funzioni del Medico Veterinario Pubblico, inquadrato dentro a servizi (pubblici) molto schematici e con funzioni "verticali" del Sistema Sanitario Nazionale.
In estrema sintesi, si deve passare da una matrice strettamente legata alla Sanità Animale, all'Igiene degli Alimenti ed all'Igiene delle Produzioni, com'è quello odierno, etichettato con le cosiddette "Aree funzionali" a quello più ampio, più flessibile, orizzontale e funzionale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario e della Valutazione-Gestione-Comunicazione del rischio alimentare(Sicurezza Alimentare).

Libera Professione Intramuraria del Medico Veterinario.

L'istituto della LL.PP. Intramuraria di questo professionista è stato mutuato, a suo tempo, dal modello Medico della Medicina Umana; a sua volta, questo comparto è stato trascritto nel Contratto Nazionale di Lavoro come uno degli aspetti applicativi della funzione del professionista Medico Veterinario dentro il S.S.N., a scelta del professionista e gestito dall'Azienda Sanitaria di appartenenza.

Questa trasposizione contrattuale, però, mostra qualche problema, nel momento in cui si mascherano dietro a questo Istituto finalità non proprie del S.S.N., che nello specifico della Veterinaria, sono improntate esclusivamente alla Prevenzione nel campo delle malattie degli animali e dei rischi alimentari, nel solo interesse della tutela del cittadino, a contatto con animali o consumatore di alimenti. Peraltro questo concetto è il cardine fondamentale dell'attuale legislazione europea che configura il Medico Veterinario Pubblico come Autorità Competente incaricata di svolgere compiti di vigilanza e controllo ufficiale della Sanità Pubblica Veterinaria e della Sicurezza Alimentare, riconosciuta con la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria o di incaricato di un Pubblico Servizio.
Pertanto, ANMVI ribadisce che si debba sottolineare, nella stesura di revisione della 502, un richiamo forte affinché la pratica professionale sia orientata esclusivamente alle finalità del S.S.N.(prevenzione) e nel rispetto assoluto del principio di NON conflittualità tra il controllore ed il controllato.

Medico Veterinario Aziendale.

ANMVI chiede che sia prevista la figura del Medico Veterinario Aziendale come interlocutore e figura di complemento del S.S.N.
Questa figura, prevista nell'ordinamento europeo è semplicemente il Medico Veterinario responsabile (sanitario) dell'allevamento o dello stabilimento. Costui, di fatto, è il vero conoscitore della realtà sanitaria della struttura e dovrebbe diventare una figura riconosciuta dal S.S.N. in grado di tutelare la biosicurezza della struttura medesima e, come tale, incaricato ufficialmente di interloquire e certificare all'ASL la correttezza e la rispondenza dell'impianto e del processo produttivo; tutto ciò fatto salvo ed esclusivo il meccanismo di Autorizzazione Sanitaria o di vigilanza ufficiale sul processo produttivo, propria dei funzionari del S.S.N.

Ciò scaturisce anche da un contributo di ANMVI a commento del Libro Verde del Ministro Sacconi e ritiene, d'accordo col Ministro, che "La vita è buona nella società attiva". I privati, anche professionisti, se sono ben visibili e partecipi del futuro modello sociale, rendono tutta la società attiva, in un contesto collaborativo e partecipativo, fatto di "un'ampia rete di servizi e di operatori, indifferentemente pubblici o privati". Tutto questo, avendo preso atto, come si legge nel Libro, che è ormai "finito il tempo della contrapposizione, tutta ideologica, tra Stato e mercato ovvero tra pubblico e privato" e che "l'alleanza tra soggetti erogatori pubblici e privati" si basa sul "pieno utilizzo delle risorse pubbliche e private". Ciò deve a maggior ragione realizzarsi nella sanità, dove deve cadere ogni resistenza alla modernizzazione auspicata dal nuovo Welfare.

Precariato


Anche sulla scorta di quanto detto sopra, ANMVI ritiene che, schematicamente, il modello di S. S. N., per gli aspetti connessi alle attività produttive, debba mostrare una doppia valenza: un comparto istituzionale ben strutturato, con compiti di controllo ufficiale chiari e forti, ed una rete di servizi ed operatori ben dispiegata sul territorio e nelle strutture produttive.
In quest'ambito trova giusta collocazione la stabilizzazione degli attuali "precari" (sia nell'Amministrazione centrale e periferica del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali sia nel SSN) che rappresentano un tassello insostituibile per rendere il Servizio pubblico all'altezza dei compiti di sorveglianza e controllo, al passo con le norme attuali e, soprattutto, con la globalizzazione in atto nei mercati.

In mattinata sono stati auditi anche Fnovi, Sivemp e Fvm.