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CASSE: E' TEMPO DI BILANCI TECNICI E RIFORME

CASSE: E' TEMPO DI BILANCI TECNICI E RIFORME
Per la previdenza dei professionsiti, il Governo studia griglie di controlli analoghe a quelle dei fondi pensione e delle assicurazioni. Al check up sul futuro delle Casse, l'Ente di Previdenza dei Veterinari si presenta con un Bilancio Tecnico a 50 anni e con un proposito di riforma che vedrà la luce quest'anno.

Non tutte le Casse di previdenza private hanno presentato il proprio bilancio tecnico. L' Enpav sì e ne dà notizia sul proprio organo di informazione, 30giorni, precisando di aver realizzato un documento che si basa su proiezioni a 50 anni, un arco temporale di osservazione che va oltre il minimo obbligatorio che la legge fissa a 30 anni.

L'Enpav ha infatti accolto l'indicazione opzionale del Ministero del Lavoro e ha predisposto un Bilancio Tecnico che arriva al 2056. I risultati hanno messo in luce l'opportunità di predisporre un intervento finanziario, economico, organizzativo e operativo che dovrà attuarsi in modo profondo e concreto.

Dunque al check up sul futuro delle Casse, l'Ente di Previdenza dei veterinari si presenta con il proposito di una riforma che vedrà la luce quest'anno, già preannunciato per grandi linee ai Delegati provinciali in occasione dell'ultima Assemblea Nazionale di Novembre 2008.


Dall'Enpav fanno sapere che "i risultati hanno messo in evidenza il limite della sostenibilità della gestione economico-finanziaria dell'Enpav, che, seppur garantita per l'orizzonte temporale minimo di 30 anni richiesto dai Dicasteri vigilanti, non appare sufficientemente solida da evitare l'adozione di provvedimenti di riforma che dovranno necessariamente intervenire sul sistema. L'analisi dei dati ha infatti confermato l'evidenza di un problema strutturale insito nell'Enpav, un aspetto fondamentale per ogni organizzazione che si occupi di quiescenza: l'esplosione del numero di nuovi pensionati annui che passa dalle circa 140 unità del 2007 alle oltre 1000 del 2023, per poi stabilizzarsi intorno a una media di 700".
A ciò si aggiunge la considerazione che da un lato è posticipata l'età in cui si inizia a lavorare, soprattutto nelle professioni, e si è abbassato il livello dei primi redditi professionali e, di conseguenza, l'ammontare dei contributi versati; dall'altro l'aspettativa di vita si è notevolmente allungata in questi ultimi anni. L'andamento convergente di queste due variabili determina l'effetto di un sensibile incremento delle disponibilità finanziarie da dedicare ai trattamenti di quiescenza. Per queste ragioni, la riforma dell'Enpav che impegnerà l'Ente e i Delegati nei prossimi mesi, prenderà in considerazione, tra l'altro, "la delicata, ma necessaria ipotesi di un innalzamento delle aliquote contributive, con l'obiettivo di riequilibrare le voci delle entrate contributive e delle prestazioni percepite ed assicurare così ai propri iscritti una sostenibilità, ancor più duratura, del loro ente di previdenza. Inoltre, consapevoli delle difficoltà che si incontrano per l'ingresso nel mondo del lavoro, un'attenzione particolare sarà rivolta ai giovani colleghi, per i quali si sta studiando un meccanismo di agevolazione contributiva che li supporti nei primi anni di avvio dell'attività professionale".

Nel frattempo, i tecnici del Ministero del Welfare hanno messo a punto un testo da inserire in uno dei provvedimenti in discussione in Parlamento per sottoporre le gestioni previdenziali dei professionisti a una griglia di controlli come quelli già esistenti per i fondi pensione e le assicurazioni. Anche qui si parla di iter concertato e di offrire ai professionisti stessi l'occasione di avanzare proposte.
Ma il Governo - rilanciano le casse- è anche chiamato a sciogliere i nodi del trattamento fiscale che penalizza le Casse con la mancata detraibilità dell'IVA e della doppia tassazione, limiti finanziari che pesano sulla previdenza dei professionisti.

Allegati
pdf IL BILANCIO TECNICO DELL'ENPAV.pdf