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NON SI FA GOSSIP CON LA PET THERAPY

NON SI FA GOSSIP CON LA PET THERAPY
Nella rubrica "gossip" il quotidiano Il Riformista se la prende con la pet therapy e con la proposta di legge dell'On Mancuso "che mira a concedere a fido una vera e propria collocazione sociale". ANMVI: il giornale di Polito non è riformista. Nella rubrica gossip, il quotidiano Il Riformista si è preso gioco ieri della pet therapy. Ma non fa ridere nessuno. L'articolo "Mancuso l'alleato dei cani" non ha alcun contenuto di informazione e nella denigrazione di una proposta di legge per la regolamentazione della pet therapy mostra il lato superficiale e disinformato di quella stampa che non sa stare al passo coi tempi e con l'evoluzione della società. "Il Riformista smentisce il suo stesso nome rivelando un conservatorismo retrogrado- è il commento dell'ANMVI inviato oggi al direttore Antonio Polito".

La proposta di legge, sulla quale converge da due legislature un consenso ampio e bipartisan- scrive l'Associazione - vuole normare un settore terapeutico emergente, riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, dal nostro Ministero della salute, da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 e ampiamente affermato presso la comunità scientifica (dall' Istituto superiore di sanità che ha curato le linee guida per la pet therapy alla medicina veterinaria comportamentalista fino alle numerose strutture ospedaliere che hanno avviato progetti terapeutici a favore di cittadini affetti da varie patologie psichiche e fisiche).

La pet therapy, proprio in ragione della sua diffusione, richiede operatori non improvvisati e animali co-terapeuti adeguatamente impiegati sotto il controllo del medico veterinario. Questo il senso della proposta di legge dell'On Mancuso.

La pet therapy può contribuire, affiancando ed integrando le terapie mediche tradizionali, al miglioramento dello stato di salute di chi si trova in particolari condizioni di disagio, attraverso Terapie Assistite dagli Animali (TAA), interventi mirati a favorire il raggiungimento di funzioni fisiche, sociali, emotive e/o cognitive. Ipertesi e cardiopatici possono trarre vantaggio dalla vicinanza di un animale, così come i bambini ricoverati in ospedale che soffrono spesso di depressione. e nella necessità di isturbi psicomotori, nevrosi ansiose e depressive, sindrome di Down, sindrome di West, autismo, demenze senili di vario genere e grado, patologie psicotiche, ma anche a quanti necessitano di riabilitazione motoria.

L'ANMVI non ci vede alcuno spunto per fare umorismo o gossip e confida nella maturità dei cittadini italiani, ormai più avanti di certa stampa "riformista", nella considerazione sociale dell'animale terapeuta.

Allegati
pdf L'ARTICOLO DE IL RIFORMISTA.pdf