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UNIVERSITA’ DI MESSINA, IL RETTORE SARA’ PROCESSATO

UNIVERSITA’ DI MESSINA, IL RETTORE SARA’ PROCESSATO
Il Rettore dell'Università di Messina sarà processato e dovrà rispondere del reato di abuso di ufficio e tentata concussione in relazione all'esito di un concorso nella facoltà di Medicina Veterinaria che avrebbe dovuto portare all'assunzione del figlio del Preside. Il 5 marzo prossimo il Rettore dell'Università degli Studi di Messina e alcuni Componenti del Consiglio di Facoltà di Veterinaria saranno giudicati con rito abbreviato, in relazione a fatti risalenti al 2007. Sono coinvolte ventitre persone fra docenti e ricercatori e funzionari dell'ateneo a vario titolo imputati di abuso d'ufficio, falso, tentata truffa, maltrattamenti e peculato. Il Rettore, il neurochirurgo Francesco Tomasello, dovrà rispondere di abuso di ufficio e tentata concussione in relazione all'esito di un concorso nella Facoltà di Medicina Veterinaria che portò all'assunzione del figlio del Preside, oggi non più in carica.

Il Rettore, su pressione dell'allora Preside, anch'egli rinviato a giudizio, portò avanti iniziative per indirizzare la commissione giudicatrice verso l'esito del concorso, un concorso truccato bandito l'anno scorso per un posto di associato alla Facoltà.

Molti aspiranti a quel posto furono intimiditi e minacciati per non presentarsi al concorso e lasciare vincere il figlio del Preside. Ma un docente della Facoltà di Veterinaria, il prof. Giuseppe Cucinotta, che aveva incoraggiato i suoi allievi a partecipare al concorso, aveva poi denunciato i fatti alla Procura della Repubblica.

La Commissione che presiedeva il concorso defini' il "raccomandato" come "carente di preparazione di base, in possesso di superficiale conoscenza della materia, scarsa capacità espositiva e sensibilità didattica". E così il concorso lo vinse alla fine un altro, pur riuscendo ad insediarsi solo ad un anno di distanza dal superamento della prova. La "chiamata" del vincitore infatti venne ritardata nel tentativo da parte di un delegato del Rettore di considerarlo "non corrispondente al profilo richiesto dalla Facoltà".

Il settimanale messinese Centonove ha scoperto che il 50 percento dei 1500 docenti dell'Ateneo ha almeno un omonimo. (fonte: Repubblica)