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INTERPELLANZA PER “STERILIZZARE” GLI STUDI DI SETTORE

INTERPELLANZA PER “STERILIZZARE” GLI STUDI DI  SETTORE
Un'interpellanza parlamentare presentata da Fabio Gava ( Pdl) e firmata da 40 deputati chiede la sterilizzazione degli studi di settore per il 2009. Nell'ultima riunione il SOSE, pur prendendo atto della crisi non aveva accolto la richiesta di congelamento avanzata da alcune sigle professionali tra cui l'ANMVI.

La settimana scorsa il SOSE, su richiesta di tutte le categorie soggette agli studi di settore, ha indetto una riunione generale per valutare l'attuale situazione di crisi economica del paese. La richiesta di molte associazioni di categoria, fra cui l'ANMVI, era stata il congelamento degli Studi in attesa di valutare l'evoluzione dei settori.

Durante la riunione, alla quale era presente Giuliano Lazzarini, delegato FNOVI, l'Amministratore delegato della SOSE, Giampietro Brunello, non ha accolto la richiesta impegnandosi però ad organizzare all'inizio dell'anno una serie di incontri con le Associazioni ed Ordini delle diverse categorie per valutare le situazioni settoriali, impegnando comunque il fisco ad evitare distorsioni quando saranno eseguiti i controlli.


Molte categorie non hanno condiviso questa posizione e gli Studi tornano in Parlamento con una interpellanza firmata da 40 deputati e presentata da Fabio Gava (Pdl), che chiede la sterilizzazione dello strumento fiscale per tutto il 2009.
La crisi finanziaria, che ha toccato profondamente l'economia reale mette a dura prova la capacità degli studi di settore di rappresentare correttamente la realtà delle imprese ed impone quindi interventi correttivi degli strumenti di accertamento fiscale.


" Sarebbe quindi più logico- dichiara l'ANMVI- che essendo gli Studi di settori basati su dati che ora si sono pesantemente modificati, gli stessi venissero congelati per il 2009. Speriamo nell'incontro previsto ai primi di Marzo con la SOSE che da parte del Fisco ci sia la disponibilità ad accogliere le richieste della categoria, altrimenti il TK22U non sarebbe più in grado di fotografare l'attuale realtà del settore fortemente deterioratasi negli ultimi mesi".