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ECM TOSCANA: E IL RECUPERO DEI COSTI?

ECM TOSCANA: E IL RECUPERO DEI COSTI?
L'ANMVI scrive al Presidente ed all'Assessore alla Sanità della Regione Toscana: apprezzamento per alcune novità inserite nella delibera di recepimento dell'Accordo Stato-Regioni sull'ECM, ma non potrà esserci obbligo per i liberi professionisti se non sarà previsto il recupero dei costi sostenuti.

L'Anmvi ha sempre sostenuto che l'obbligo dell'ECM per i liberi professionisti non può prescindere dal recupero fiscale dei costi sostenuti per adempiervi. Sarebbe infatti oltremodo inaccettabile per principio costituzionale che i veterinari del settore pubblico possano ottemperare all'obbligo dell'aggiornamento continuo in orario di lavoro e gratuitamente mentre i privati debbano perdere giorni di lavoro e sopportare costi di iscrizione, di trasferimento e di soggiorno senza alcuna possibilità di poterli recuperare fiscalmente.


Questa posizione chiara e determinata, che aveva portato l'ex Ministro alla Salute, Livia Turco, ad inserire nel testo dell'Accordo Stato-Regioni del 1 agosto 2007 la frase:" E' evidente che ogni eventuale obbligo per il libero-professionisti debba fondarsi su alcune precise garanzie normative ed individuare agevolazioni sui costi sopportati", è stata ribadita dal Presidente dell'ANMVI, Carlo Scotti, in una lettera inviata al Presidente ed all'Assessore alla Sanità della Regione Toscana.

La Lettera fa riferimento alla Delibera della Giunta della Toscana, 643 del 4 agosto, con la quale viene recepito l'accordo Stato-Regioni per la gestione dell'ECM. Scotti, dopo aver espresso l'apprezzamento verso alcuni contenuti della Delibera, in particolare il coinvolgimento diretto degli Ordini professionali, sempre auspicato dall'Associazione, e l'accreditamento dei provider che potranno operare con maggiore autonomia, superando tutti i problemi burocratici che continuano ad esserci nel sistema nazionale, ricorda ai responsabili della Regione che nulla è previsto nel testo per il recupero dei costi sostenuti dai liberi professionisti, sollecitando ad una pronta modifica in tal senso.

In mancanza di questo l'ANMVI continuerà ad opporsi ad ogni obbligo dell'ECM che non tenga conto della disparità di trattamento nei diversi settori di attività.