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ANCORA AGGRESSIONI IN CALABRIA

ANCORA AGGRESSIONI IN CALABRIA
Dopo l'aggressione al Presidente dell'Ordine di Vibo Valentia, Roberto Macrì, medico Veterinario dell'A.S.P. di Catanzaro, è stato oggetto di un nuovo atto intimidatorio: il 7 Luglio sono stati esplosi alcuni colpi di pistola contro il portone della sua casa. La FNOVI valuta di costituirsi parte civile. Scotti: il Ministero si faccia sentire.

Il Presidente dell'ANMVI ha firmato telegramma di solidarietà al Collega Roberto Macrì, vittima di nuove intimidazioni. "E' il secondo caso di aggressione in pochi giorni ai danni di medici veterinari impegnati nella tutela della salute pubblica e a far rispettare la Legge- dichiara Carlo Scotti- ci aspettiamo un intervento del Sottosegretario Martini affinchè all'azione della Magistratura si affianchi una presa di posizione, di solidarietà e di condanna, da parte del Governo".

A pochi giorni dall'aggressione a Francesco Massara, Capo dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia, un nuovo atto criminale colpisce stavolta Roberto Macrì, medico Veterinario dell'A.S.P. di Catanzaro: il 7 luglio sono stati esplosi alcuni colpi di pistola contro il portone della sua casa di campagna a Chiaravalle Centrale, già oggetto in passato di numerosi atti intimidatori.

La FNOVI sta valutando con i propri legali di costituirsi parte civile nell'ambito del conseguente processo penale dinanzi al Tribunale di Catanzaro; una analoga valutazione riguarda il deplorevole episodio registratosi pochi giorni fa a carico del Presidente dell'ordine di Vibo Valentia Francesco Massara.


Sul caso-Macrì, la Gazzetta del Sud riferisce che il veterinario, nel 2004, su incarico dell'allora assessore regionale alla Salute Doris Lo Moro, era stato nominato componente della commissione emergenza zoonosi costituita nell'azienda sanitaria di Lamezia Terme. Un incarico delicato e da quanto si è potuto intuire epicentro delle azioni delinquenziali subite. Probabilmente la soluzione, potrebbe venire fuori dalla relazione che la stessa commissario ha redatto, dove veniva fotografata la situazione nel settore. Sono comunque delle ipotesi investigative, al momento senza riscontri oggettivi, anche in considerazione del fatto che il professionista in città, svolge una vita tranquilla, dedita al sociale e senza alcun impegno di carattere politico. Proprio per questa ragione, sul fronte delle indagini fatte scattare al primo avvertimento subito dal veterinario, che si è trovato con una testa di capretto mozzata davanti al portone di casa, massimo riserbo, per via della delicatezza e la complessità delle indagini. Poi la bottiglia con liquido infiammabile e l'accendino, infine i colpi di pistola. Le varie tappe della vita professionale del veterinario cinquantenne, che adesso risulta incaricato al servizio veterinario dell'Asp n. 7 di Catanzaro, distaccato al presidio di Soverato per il controllo dei mattatoi del Basso Jonio delle Preserre, sono state raccontate ai carabinieri che sono tornati ad aprire il vecchio fascicolo, per capire se, la provenienza dell'azione criminosa e quindi arrivare agli esecutori materiali, possa essere riconducibile al lavoro della commissione emergenza zoonosi.

Sempre la stampa locale parla di persone non identificate hanno sparato due colpi di arma da fuoco, presumibilmente una pistola, contro il portone della casa di campagna di Roberto Macri' dirigente veterinario dell'azienda sanitaria di Catanzaro. I colpi di arma da fuoco hanno lasciato segni sul muro soprastante il portone. A informare Macri' dell'intimidazione, che ha presentato denuncia ai carabinieri, sono stati alcuni vicini. Il dirigente veterinario dell'Azienda sanitaria di Catanzaro, gia' dipendente dell'Azienda sanitaria di Lamezia Terme, fa parte dal dicembre 2006 della commissione d'indagine amministrativa sulla zoonosi e gia' nei mesi scorsi aveva ricevuto telefonate e lettere minatorie, tutte denunciate alle forze dell'ordine.