Il rinnovo del contratto dei dirigenti medici e veterinari è fermo. L'intersindacale ha proclamato lo stato di agitazione che potrebbe trasformarsi in una giornata di sciopero "se la parte pubblica continuerà a mantenere un atteggiamento non disponibile al confronto".
Il rinnovo del contratto dei dirigenti medici e veterinari è fermo al palo, e l'intersindacale minaccia lo sciopero, ormai alle porte. In una nota congiunta, Anaao Assomed, Cimo Asmd, Federazione Medici Uil Fpl, Cgil Fp Medici, Civemp, Federazione Cisl Medici Cosime, Fesmed e Umsped ricordano che il 10 aprile scorso "la parte pubblica ha abbandonato il tavolo della trattativa all'Aran per il rinnovo del biennio economico 2006-2007 del contratto di 120.000 dirigenti medici e veterinari, annunciando che sarebbe ripreso subito dopo le elezioni, entro 10-15 giorni.
Tutto invece è ancora fermo". "Peraltro - secondo l'intersindacale - è partito tra Aran e Regioni un indecoroso 'gioco del cerino', che indicherebbe nella divisione tra i sindacati la ragione dello stop della trattativa. Per chiarezza ribadiamo, invece, che tutti i sindacati hanno condiviso e presentato alla parte pubblica una proposta per superare il nodo principale della trattativa legato alla applicazione del decreto legislativo n. 66 del 2003 sui turni di riposo da svolgersi dopo la guardia notturna e sulle pause tra i due turni quotidiani. Una proposta ritenuta soprattutto di salvaguardia nei confronti dei cittadini. Aran e Regioni, però, non si sono espresse sulla posizione dei sindacati e per questo abbiamo proclamato lo stato di agitazione, he saremo costretti a trasformare in una giornata di sciopero se la parte pubblica continuerà a mantenere un atteggiamento non disponibile al confronto". (Adnkronos Salute)