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TARIFFE INDECOROSE PER IDENTIFICARE GLI EQUIDI

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Il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti , ha scritto ai Ministeri delle Politiche Agricole e della Salute, all’AIA e all’Unire segnalando “una situazione di ingiustificabile deprezzamento delle prestazioni medico-veterinarie, conseguente all’applicazione di tariffe irrisorie e del tutto arbitrarie alle procedure di identificazione degli equidi” (Decreto interministeriale del 5 maggio 2006 recante "Linee guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe equina da parte dell'UNIRE" e conseguenti disposizioni ministeriali). Le segnalazioni giunte in queste settimane all’Associazione sono numerose e di varia provenienza regionale. Tutte riferiscono di tariffe applicate dalle associazioni allevatoriali di entità variabile ( dai 10 ai 25 euro, comprensive di IVA e di contributo previdenziale ENPAV), secondo modalità di convenzione del tutto discrezionali, che non tengono in debito conto che i medici veterinari sopportano oneri di trasferimento per raggiungere gli animali e mettono a disposizione competenze sanitarie e di sicura gestione dell’equide sottoposto a trattamento."Non crediamo – scrive Scotti- che le indecorose tariffe proposte ai medici veterinari siano il frutto di una malcelata azione di deterrenza nei confronti della piena partecipazione della Categoria all’attuazione della tanto auspicata anagrafe equina nazionale. Pertanto, chiediamo alle Autorità in indirizzo che siano sollecitamente convocate le rappresentanze professionali e ordinistiche della Categoria affinchè si definisca insieme a tutti gli attori che concorrono alla realizzazione di questa anagrafe, un regime di convenzione dignitoso e corretto". Il sistema anagrafe non può non ricorrere ai medici veterinari privati, sia per le implicazioni medico-sanitarie di un atto squisitamente veterinario come l’inoculazione sia per la consistenza del patrimonio equino nazionale. "Da questa comune consapevolezza – conclude la nota dell’ANMVI ci attendiamo discenda un sollecito riscontro. Intanto, anche la FNOVI sta valutando la questione che sarà affrontata al prossimo Comitato Centrale.