Perché i precari veterinari degli uffici centrali di Roma, dei PIF e degli UVAC sono stati esclusi dalle stabilizzazioni votate oggi al Senato? La risposta è nel comunicato del Ministero della Salute di qualche giorno fa: “per quanto riguarda la stabilizzazione del personale precario dirigenziale sanitario del Ministero della Salute, si sottolinea che essa non è allo stato impedita da ragioni finanziarie ma esclusivamente dai limiti posti dalla normativa vigente che escludono i dirigenti precari dai processi di stabilizzazione in corso per il personale pubblico non dirigente”. E così i veterinari precari degli uffici centrali e periferici del Ministero della Salute, da poco innalzati al ruolo di dirigenti dalla Legge sull’intramoenia – beninteso “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”- non possono essere inclusi nelle stabilizzazioni decise al Senato, dove ci si è basati sulla Finanziaria 2007 la quale espressamente si rivolge al personale non dirigente della pubblica amministrazione. Sì dunque del Senato all’emendamento diniano all'articolo 93 della Finanziaria che prevede una 'sanatoria' e per l'assunzione, stabilisce la selezione per concorso, anche per "il personale che consegua i requisiti di anzianita' di servizio" previsti dalla Finanziaria dell'anno scorso "in virtu' di contratti stipulati prima del 28 settembre del 2007". Inoltre, la norma prevede il riconoscimento in termini di punteggio per i co.co.pro che abbiano lavorato per almeno 3 anni (anche non continuativi) nella Pubblica amministrazione, nei cinque anni precedenti al 28 settembre 2007.
I veterinari dirigenti del Ministero della Salute restano precari, malgrado le promesse del Ministro Livia Turco.