La Ue ha bloccato l'esportazione da Cipro di prodotti animali e derivati a causa dell'emergenza di afta epizootica che ha colpito alcune pecore a Dromolaxia. La Decisione è del 6 novembre e arriva dopo che il laboratorio britannico a cui la Commissione Ue ha affidato le analisi ha confermato la presenza del virus. Nei giorni scorsi le autorita' sanitarie dell’isola avevano deciso di eliminare circa 300 animali tra mucche, capre e pecore. Il ministro dell'agricoltura e dell'ambiente Fotis Fotiou ha esortato gli allevatori a mantenere la calma ed ha detto che l'iniziale ''zona di sorveglianza'' di tre km intorno alle fattorie dove gli animali hanno mostrato i sintomi della malattia sara' portata a scopo precauzionale a 10 km. Due esperti sanitari dell'Ue sono arrivati a Cipro per collaborare con le autorita' locali nella gestione della situazione che appare alquanto grave in quanto si ritiene che un'epidemia di afta sull'isola potrebbe coinvolgere tra i 50 mila e 100 mila capi di bestiame.
Cipro, dichiarata ieri dalla Ue "zona ad alto rischio", ha già messo in atto alcune delle misure previste dalla Ue per prevenire l'epidemia. Le autorità cipriote hanno isolato gli animali ammalati e hanno stabilito una zona di protezione di tre chilometri e una di sorveglianza di 10 km.
Alcuni prodotti potranno continuare ad uscire dal paese (come il formaggio halloumi) ma resta stretto il divieto di spostare bestiame che può muoversi solo verso il macello e soltanto se supera i controlli sanitari. Anche gli import di animali dagli altri stati membri sono stati bloccati. I veterinari europei hanno invece deciso di modificare le restrizioni imposte all'export della Gran Bretagna dopo aver scoperto alcuni casi di afta epizootica. Il Paese sarà diviso in tre zone: quella del sud-est continuerà ad essere considerata ad "alto rischio" e le esportazioni saranno ancora vietate; una tampone vicino alla prima, considerata a "rischio moderato", dove l'export sarà autorizzato ma sotto stretta sorveglianza; nel resto del paese si potrà invece esportare liberamente. (ANSA)