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DOMANI SCIOPERANO I PRECARI DELLA SALUTE

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Il Comitato Precari Dirigenti Professionisti della Salute ( Co.pre.di.pro.sa) aderisce allo sciopero indetto per domani dai sindacati confederali che ha tra le proprie rivendicazioni la stabilizzazione dei lavoratori precari dell’amministrazione pubblica. Il Comitato rappresenta veterinari, chimici, farmacisti e biologi precari dipendenti del Ministero della Salute, addetti ai controlli degli alimenti e degli animali oggetto di scambi trai Paesi Comunitari ed extracomunitari, che finiscono sul mercato nazionale e da qui sulla tavola dei consumatori italiani. ”Si può facilmente intendere quanto questo ruolo sia centrale per la tutela della salute del cittadino italiano- riferisce il comunicato di adesione allo sciopero- .In molti casi, come nel comparto veterinario, essi rappresentano oltre il 50% del personale in servizio, e il proprio lavoro risulta indispensabile ad assicurare la funzione degli uffici centrali e periferici a cui sono preposti. Senza il loro supporto gli Uffici non sarebbero stati in grado di far fronte alle emergenze sanitarie che si sono susseguite negli ultimi anni: la malattia della lingua blu in Nord Europa , l’Afta Epizootica nel Regno Unito, l’Influenza Aviaria sempre presente nei paesi Afro-Asiatici ed in Europa, la Peste Suina, la contaminazione chimica di carni, pesce latte e derivati, la contraffazione alimentare. Senza il loro lavoro il sistema sanitario nazionale non sarebbe in grado di dare seguito al sistema di Allerta europeo. Eppure, già da molti anni, prosegue il Comitato “ questi professionisti che hanno sempre svolto il proprio compito con responsabilità e senso del dovere subiscono gravi disagi nell’espletamento delle proprie funzioni (continua incertezza per il futuro, incerto inquadramento professionale, difficoltà all’accesso all’aggiornamento) e questo sicuramente non contribuisce alla stabilità e all’efficienza del sistema. Per questo rivendicano la definitiva stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, aderendo allo sciopero del 26 ottobre e valutando l’eventualità di successive iniziative pubbliche.