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AVIARIA, PATTA: ISOLATI PULCINI DA REP. CECA

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E' stato identificato come il virus dell'influenza aviaria altamente patogeno H521, quello scoperto dalle autorita' sanitarie della Repubblica Ceca in un allevamento di 6.000 tacchini nella regione di Pardubicky, nel centro del paese. Lo ha reso noto la Commissione europea, ieri a Bruxelles, annunciando l'applicazione delle misure di prevenzione previste in questo caso dall'Ue e gia' applicate preventivamente da Praga. ''Per l'aviaria non c e' nessun allarme nel nostro Paese'' rassicura il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta, in relazione alla notizia di un focolaio di infezione riscontrato in un allevamento della Repubblica Ceca. Una partita di pulcini proveniente dalla zona e' stata gia' isolata. ''Le misure assunte dalla Commissione europea sono rigorose ha aggiunto Patta e noi come ministero attiviamo sempre i previsti controlli per evitare qualsiasi compromissione dei nostri allevamenti''. Il virus identificato nell'allevamento di 6.000 tacchini, e' del tipo H5N1, altamente patogeno ma la normativa Ue prevede l abbattimento immediato dei capi infetti o a rischio di infezione. ''Per tale motivo conclude Patta non e' il caso di diffondere facili allarmismi che non trovano alcuna giustificazione, in quanto una partita di pulcini proveniente dalla zona e arrivata in Italia e' stata subito isolata e sottoposta ai trattamenti del caso''. Si tratta del 15/o caso dell'influenza aviaria nella Repubblica ceca. I precedenti riguardavano tutti volatili che vivevano in liberta', soprattutto cigni. Il primo caso era stato registrato a marzo 2006. Centinaia di tacchini in un azienda ceca a Tisova, a nord est di Praga, sono risultati contagiato dal virus dell'influenza aviaria, secondo quanto reso noto sulla base dei test clinici. Nell'allevamento all'ingrosso sono tenuti circa 6.000 tacchini, 1.800 dei quali sono stati gia' eliminati per sospetto contagio. Anche i rimanenti volatili verranno abbattuti preventivamente. In tutta la regione sono state adottate misure di sicurezza entro un raggio di dieci chilometri. Alla scoperta di un focolaio d'infezione, la normativa europea prevede infatti l'abbattimento dei volatili infetti o a rischio di infezione presenti nell'azienda, quindi l'istituzione intorno all'allevamento di una prima zona di protezione di un raggio di 3 km, dove sono rigorosamente vietati movimenti di animali, e di una seconda zona di sorveglianza di 10 km. Campioni delle analisi effettuate sui volatili colpiti sono ora inviate al laboratorio di riferimento dell'Ue per l'influenza aviaria a Weybridge, in Gran Bretagna. La situazione sanitaria verra' riesaminata nella riunione del Comitato europeo per la catena alimentare e animale in programma il prossimo 28 giugno a Bruxelles. (ANSA).