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REGIONI: FEDERAZIONI REGIONALI PER GLI ORDINI

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Chiamata ad esprimersi sul Ddl Mastella per la riforma delle professioni intellettuali, la Conferenza delle Regioni ha chiesto l’istituzione, per tutti gli ordini e collegi, di federazioni regionali, qualificate per il confronto con le politiche di competenza della Regione. A parere delle Regioni, questo è un aspetto essenziale di riforma, assolutamente coerente con il dettato costituzionale. Nel documento di Conferenza, pubblicato da regioni.it, le Regioni sollevano “con forza” la questione dei rapporti con gli Ordini e chiedono “una ovvia opera di aggiornamento delle strutture degli ordini stessi rispetto al vigente quadro dell’organizzazione territoriale delle istituzioni rappresentative. Infatti tali enti sono stati creati con normative spesso risalenti a molti decenni addietro, in momenti in cui le Regioni non erano state istituite, oppure non avevano comunque la competenza concorrente nella materia “professioni” che hanno oggi. Per questo la struttura degli ordini è generalmente provinciale e non prevede un punto di rappresentanza ed operativo, una federazione, di livello regionale. Questo comporta notevolissime difficoltà, innanzitutto di raccordo, tra le Regioni e gli Ordini: una Regione con una decina di province deve rapportarsi con centinaia di soggetti e ciò è veramente assurdo”. Il documento precisa anche che “il momento del confronto con i rappresentanti delle professioni è il punto essenziale dal quale possono partire le politiche regionali per lo sviluppo professionale”. La previsione di federazioni regionali nel nostro ordinamento non è nuova: essa è stata sancita dal decreto legge n. 35 del 2005, ma la relativa norma venne soppressa (assieme alle altre in materia di professioni) in sede di conversione con la legge n. 80 del medesimo anno.