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MICROCHIP DIFETTOSI: IN CANILE CANI SMARRITI

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- Sara Valmaggi (DS), consigliera regionale in Lombardia ha depositato una interrogazione all’assessore alla Sanità riguardante anomalie nell’identificazione di cani e nelle modalità di ricerca e restituzione al proprietario degli animali rinvenuti e temporaneamente ricoverati nei canili. Il problema è emerso quando alcuni volontari che operano in strutture adibite a ricovero per cani senza padrone hanno segnalato microchippature inutili (in quanto gli animali già avevano un loro chip), o peggio causa di mancata rintracciabilità o impossibilità nell’individuazione dei legittimi proprietari. Anomalie sono state riscontrate nella gestione delle strutture, sia da parte dei titolari sia da parte dei veterinari ASL. Tali anomalie riguardano in particolare le modalità di identificazione dei cani raccolti, la ricerca del proprietario e la loro restituzione. L’allarme è partito da alcuni volontari che operano in un canile privato in provincia di Milano dove sono stati accolti cani di razza regolarmente registrati all’anagrafe canina. Da qui l’intervento della LAV, che ha proposto l’interrogazione all’assessore lombardo alla sanità: “Sembra che a un cane che viene accalappiato, viene passato velocemente il lettore del microchip intorno al corpo e se non risulta alcuna lettura all’animale viene inoculato un secondo microchip, oppure succede che, anche se l’animale viene identificato, se non si trova nessuno dopo una prima telefonata al massimo viene spedita una lettera, ma di fatto, nessuno si preoccupa realmente di riportare a casa l’animale. Per questo ci siamo rivolti all’assessore alla Sanità della Regione, per avere chiarimenti”. In Lombardia sono presenti 30 canili sanitari e 77 canili rifugio. Con l’interrogazione si chiede quali iniziative si intende intraprendere in merito alle inadempienze e ai malfunzionamenti denunciate dai volontari che operano nei canili; se l’assessorato intenda predisporre uno specifico piano di controllo sull’effettiva applicazione della normativa di riferimento; se sono state fornite o se intende fornire chiare e precise indicazioni ai veterinari di sanità pubblica affinché si adoperino nelle operazioni di identificazione degli animali rinvenuti e nel successivo rintracciamento del proprietario; se l’assessorato non ritenga di stendere una circolare rivolta alle ASL veterinarie che indichi con chiarezza le modalità di intervento e i criteri che i veterinari di sanità pubblica devono seguire nello svolgere gli opportuni accertamenti in caso di rinvenimento di animali smarriti o vaganti.