“Una fase per la modernizzazione della Pubblica amministrazione dove anche le Regioni vogliono e possono essere protagoniste attive”. Sono le parole con cui il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ha commentato la sottoscrizione con il Governo del Memorandum sul pubblico impiego che al punto 6 riguarda il ruolo che Regioni e Autonomie locali possono svolgere per una nuova qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche.
E ieri le Regioni hanno approvato un documento, insieme ai Comuni (ANCI) e alle Province (UPI), nel quale avanzano proposte sul pubblico impiego, sanità compresa, “nell’ambito del sistema delle relazioni sindacali vigenti”, da attuarsi secondo le specificità territoriali, “in relazione alla discussione inerente i rispettivi contratti collettivi di lavoro”.
Il documento è articolato in più punti. Innovazione ( impegno a introdurree sviluppare strumenti che traducano gli obiettivi politico-amministrativi in programmi di lavoro corredati di indicatori di impatto e di risultato, efficienza della spesa, verifica dei risultati e valutazione delle prestazioni dei dirigenti), stabilità, flessibilità e sviluppo di percorsi professionali nella pubblica amministrazione locale ( riassorbimento delle forme di precariato che si sono determinate in questi anni di sostanziale blocco delle assunzioni), accesso alla dirigenza pubblica ( rafforzare i sistemi di accesso basati sul merito e sulla competenza, privilegiando il concorso pubblico e complessiva revisione della normativa attualmente vigente in materia concorsuale per l’accesso alla dirigenza del SSN, considerata obsoleta), riassetto normativo e contrattuale della dirigenza e valutazione ( riconduzione del sistema di conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali agli schemi del diritto privato, confermandone la natura di atto contrattuale), formazione e aggiornamento ( avente natura effettivamente funzionale a incrementare la qualità e offrire al personale l’opportunità di aggiornarsi e di corrispondere al fabbisogno di capacità e alla crescita professionale), esodi ( forme volontarie incentivate di uscita per favorire il processo di ricambio generazionale negli Enti), istituzione della sezione contrattuale delle Regioni nel Comparto ( riforma del sistema di contrattazione e del sistema di rappresentanza che nel Comparto Regioni- Autonomie Locali, consenta di rafforzare la capacità di interlocuzione delle rappresentanze delle istituzioni regionali e locali e consenta di esercitare una guida significativa sul procedimento di contrattazione).