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ANMVI: MALTRATTAMENTO ANIMALE? NO DIFFAMAZIONE

Una forte associazione di categoria può agire in giudizio per la tutela giurisdizionale dei propri associati. Ed è quanto ha deciso di fare l’ANMVI nei confronti di un caso emblematico occorso a due Colleghi, attivi nella medesima struttura, finiti sotto accusa in Procura prima e sulla Stampa poi. Ai primi di dicembre dell’anno scorso un cliente nuovo si presenta all’appuntamento concordato telefonicamente per una visita al suo cane. Il caso necessita di approfondimenti diagnostici per addivenire alla terapia appropriata. Il veterinario curante, dopo una visita approfondita, realizza un preventivo di spesa per il proseguo degli accertamenti sull’animale e, in stretta osservanza della deontologia professionale, informa il cliente sul da farsi. E’ a questo punto che il proprietario rivela di non aver soldi per pagare la visita già effettuata e di non essere intenzionato a pagare il resto. Il rapporto contrattuale si risolve qui. Due mesi dopo, una telefonata dei Carabinieri invita il veterinario a presentarsi ad un colloquio nel quale viene letto un esposto a carico del professionista. I giornali locali riprenderanno il caso citando il nome e il cognome del Collega denunciato per maltrattamento, coinvolgendo anche il Collega socio in articoli del seguente tenore: “Niente soldi, niente cure al cane. Denunciata una clinica veterinaria”. Ora l'ANMVI ha ritenuto di intervenire e sostenere le iniziative legali già avviate. Il Collega è infatti già assistito, fin dall'inizio della vicenda dall’Avvocato dell’Associazione, dopo essersi rivolto al servizio di consulenza legale dell'ANMVI. “Auspicando un esito favorevole del caso particolare, l'azione dell'Associazione – dichiara l’ANMVI- assume risvolti generali ed è finalizzata ad ottenere esiti giurisprudenziali che possano avere valenza collettiva per la Categoria, sia sotto il profilo del presunto maltrattamento, sia sotto il profilo diffamatorio. Su mandato dell'ANMVI, il legale sta valutando azioni mirate nei confronti degli organi di stampa che hanno, a nostro avviso, diffamato i Colleghi coinvolti e la Categoria tutta. Pertanto assumeremo ogni iniziativa utile agli scopi, sia nei confronti della parte avversa che della stampa”.