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UN’AUTHORITY PER I DIPENDENTI PUBBLICI?

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L’On Lanfranco Turci ( Rosa nel Pugno) ha sollecitato il Governo ad “ una più incisiva politica di riforme, considerando tra queste anche la recente proposta elaborata dal professor Ichino, con la quale, tra l'altro, si vuole costituire un'authority per la valutazione dell'efficienza e del rendimento delle strutture e dei dipendenti pubblici”. Al question time della Camera il Vice Premier Rutelli, ha risposto “ dobbiamo evitare una sovrapposizione di funzioni. Non dobbiamo confondere ruoli, accrescere oneri per lo Stato. Meglio sarà avvalersi di organi e strumenti già esistenti e introdurre, certamente, parametri oggettivi di valutazione e competitività”. Il Governo, ha aggiunto Rutelli, “sta perseguendo con grande determinazione il disegno di riforma dell'amministrazione pubblica e il ministro per le riforme e l'innovazione della pubblica amministrazione è al lavoro e ha già predisposto il disegno di legge sulla modernizzazione e l'efficienza delle amministrazioni pubbliche, la riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e alle imprese - attualmente all'esame del Parlamento - che introduce anche una maggiore responsabilizzazione dei dirigenti”.
Un’ulteriore ausilio può venire dalla Corte dei Conti ha aggiunto il Vice di Prodi: “ si può fare in modo che la Corte, anche in base alla legge n. 20 del 1994, accerti la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge, valutando costi, modi e tempi dello svolgimento dell'azione amministrativa”. In replica l’on Turci ha rilanciato la proposta osservando che con l'authority si propone un metodo di valutazione avviato, “timidamente e parzialmente, negli anni passati con le cosiddette leggi Bassanini, poi arenatosi. Dobbiamo dare trasparenza ai risultati e alle strutture dei dipendenti per valorizzare la grande massa dei lavoratori pubblici che lavorano con efficacia e dedizione, ma anche per svuotare quelle sacche di inefficienza e, spesso, di parassitismo che esistono nella pubblica amministrazione in un rapporto diretto con i cittadini, quali utenti di servizi pubblici. In ciò non vi è alcuna sovrapposizione con le funzioni della Corte dei conti e, peraltro, non proponiamo la costruzione di una specie di mostro burocratico nazionale in capo all'authority presentata. Parliamo di nuclei di valutazione, che la legge già peraltro prevede, distinti per i singoli rami dell'amministrazione”.