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LEAVET, SCOTTI: E’ QUASI UNA RIVOLUZIONE

Dopo la presentazione ufficiale a Roma lo scorso novembre, il progetto LEAVET- La Medicina Veterinaria di Base muove i primi passi sui tavoli regionali ed è nella Regione Lazio che potrebbe trovare una prima attuazione di “collaudo”. Intervistato sull'ultimo numero del Progresso Veterinario, il Presidente dell’ANMVI fa il punto sul progetto e alla domanda se sia da considerare una “rivoluzione” risponde “sì e no”. “ Quello che proponiamo - spiega Carlo Scotti - è di dare un’organizzazione all’esistente e nel nostro Paese questo può bastare ad essere definito “rivoluzionario”. Questa iniziativa, ha destato molto interesse a vari livelli e oggi ci avviamo ad aprire tavoli tecnici per entrare nei dettagli del progetto nelle sue varie specificità”. Per i livelli di assistenza veterinaria sui randagi, il Presidente dell’ANMVI si richiama alle indicazioni scaturite dalla Commissione ministeriale sul Randagismo e aggiunge: “ Il randagismo è oggi lasciato all’improvvisazione e alla buona volontà ed è per questo che non lo si affronta radicalmente. Qui sono del parere che i fondi esistano e che più che un problema di finanziamenti si ponga un problema di sprechi e di scarso coordinamento delle forze in campo”. Per quanto riguarda i livelli di base sul cane e sul gatto di proprietà ”non possiamo accettare che manchi nel rapporto uomo-animale il fondamento della responsabilizzazione attraverso l’identificazione, la profilassi e la prevenzione di base. Nella prevenzione si include la sterilizzazione intesa come prevenzione della riproduzione indesiderata e prevenzione dell’abbandono e del randagismo di ritorno. Qui esiste un problema di risorse, sia che si proponga una politica di defiscalizzazione totale, sia che si suggerisca la strada dell’accredito o delle convenzioni. Ma le soluzioni possono esserci se c’è la convinzione a tutti i livelli - Stato, Regioni, Amministrazioni locali - che la salute e il benessere degli animali non sono solo demagogia”. Niente a che vedere in ogni caso con la “mutua” degli animali. “ i LEAVET non sono così anacronistici - conclude Scotti sono convinto che ogni rapporto tra cane-gatto e il suo proprietario - all’acquisto o all’adozione - debba iniziare dentro una struttura veterinaria privata e qui ricevere i fondamenti di un percorso di salute che è anche di prevenzione e di educazione”.