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UNIVERSITA’ INUTILI? IL MIUR NON PUO’ CHIUDERLE

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Il Ministero dell’Università non può intervenire sulla quantità, ma solo sulla qualità delle facoltà italiane. Il Sottosegretario Luciano Modica, con delega ai sistemi di valutazione universitaria, ribadisce oggi al Sole 24 Ore quanto chiaramente affermato a dicembre in sede di colloquio a Roma con l’ANMVI e la FNOVI: il Ministero non può intervenire sulla quantità delle sedi universitarie. “Nessun Governo in Europa ha chiuso le università, nemmeno la Thatcher l’ha fatto”- spiega Modica - le università quelle più piccole con pochi studenti dovranno specializzarsi, mostrare che sono importanti per il loro territorio, attrarre nuovi iscritti, se non saranno in grado di trasformarsi saranno valutate”. E così a luglio di quest’anno diverrà operativa l’ANVUR, la nuova Authority per la valutazione degli atenei italiani, che “valuterà, con criteri che saranno stabiliti precedentemente e noti a tutti, per creare un rating delle università virtuose”. In gioco c’è un premio finanziario stanziato dallo Stato per gli atenei che entreranno nelle “classi di merito”. E per quelle con i bilanci in rosso, il Miur pensa al commissariamento. Una classifica ufficiale delle università nostrane, in effetti, non è mai stata messa al servizio dei cittadini e delle aspiranti matricole, mentre in altri Paesi Europei ( ad esempio Regno Unito, Francia, Olanda, Germania) i governi forniscono indicazioni precise sulla bontà della gestione accademica. In Francia, l’omologa Agenzia di valutazione si prefigge che i cittadini siano in condizione di fare buone scelte universitarie, con impatto positivo sull’economia della nazione e delle famiglie. “La competitività farà il resto- conclude Modica- ci sarà una dissaffezione complessiva verso certe strutture che non avranno progressivamente più ragion d’essere”. . L’auspicio che l’ANMVI ha rivolto al Sottosegretario è che fra gli indicatori “di merito” figuri anche il grado di effettiva occupabilità dei nuovi laureati.