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COLLARI ELETTRICI: L' USO E' SEMPRE REATO PENALE

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L’ordinanza del Ministero della Salute 14 dicembre 2006 ribadisce un divieto che il TAR del Lazio aveva bocciato, quello sull’utilizzo dei collari elettrici. Il divieto, oggetto di una precedente ordinanza del Ministro Storace era infatti stato contestato da alcune ditte produttrici alle quali i giudici del Tribunale Amministrativo del Lazio avevano dato ragione: lesi interessi economici e mancanza dei presupposti d’urgenza. Ma le motivazioni di carattere amministrativo non inficiano i risvolti penali dell’utilizzo del collare elettrico sui cani: è maltrattamento in forza della legge 189/2004 e si configura come atto criminoso, penalmente rilevante e sanzionabile ( C.P. artt. 544-ter e 727) L’ha stabilito la procura della Repubblica di Forlì secondo la quale “ intuitivamente e scientificamente sono noti gli effetti nocivi e dolorosi sugli animali prodotti dai collari per scopi addestrativi: il condizionamento e la correzione dei normali comportamenti dell’animale secondo il volere del padrone, in tanto si realizzano, in quanto la bestia avverte stimoli fastidiosi provocati dallo strumento coercitivo attivato dall’addestratore.” C’è da credere che il divieto dei collari elettrici, stabilito dall’ordinanza sui cani “pericolosi” in vigore dal 14 gennaio scorso, abbia più probabilità di successo: dal punto di vista penale l’utilizzo è comunque perseguibile.