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MEDICINA TRASFUSIONALE, REGOLE IN VETERINARIA

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Tenuto conto dell’esigenza di una disciplina relativa all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario, mancando qualsivoglia normativa in materia che definisca i requisiti minimi igienico sanitari dei donatori, delle strutture, del trasporto e della conservazione del sangue animale per uso trasfusionale, il Ministero della Salute ha a suo tempo costituito a livello nazionale un gruppo di lavoro finalizzato all’elaborazione di linee guida riguardanti i requisiti tecnologici, strutturali ed organizzativi per l’esercizio delle suddette attività. Il gruppo ha concluso i lavori il 22 novembre scorso con l’elaborazione di un documento ora al vaglio degli Assessorati Regionali alla Sanità. Le linee guida si applicheranno al sangue intero di origine animale prelevato a scopo trasfusionale ( non ai derivati regolati dal Codice del Farmaco Veterinario). Le linee guida riguardano la raccolta del sangue intero, l’idoneità alla donazione, la protezione degli animali donatori, la preparazione la conservazione e l’etichettatura del sangue, la tracciabilità e la registrazione dei dati. L’imminenza di una disciplina a copertura del vuoto normativo, era stata annunciata dalla Direttrice Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario Gaetana Ferri alla platea dell’ANMVI nel corso del convegno sul nuovo Codice del Farmaco Veterinario del 7 novembre 2006: sul problema “il Ministero della salute è in fase matura – aveva dichiarato la Ferri- perchè si sono registrati recentemente casi di anemia infettiva equina per i quali esiste il sospetto che la malattia sia stata veicolata da sacche di sangue”.