• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32079
cerca ... cerca ...

ENCI, UN’ ALTRA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Immagine
E’ del 14 dicembre l’interrogazione parlamentare del deputato Enzo Raisi (AN) che ripropone al Ministero della Salute e delle Politiche Agricole la “questione ENCI” già sollevata dal Sen. Valerio Carrara. La richiesta ai Dicasteri interpellati ed in particolare al Mipaaf è se non “intenda procedere con la nomina di un commissario ad acta per la corretta applicazione della legge n. 529 del 1992 e del Disciplinare del Libro genealogico per la tutela dei cani di razza, nell'interesse pubblico e degli allevatori di cani di razza, previa rimozione dei rappresentanti dello stesso Ministero in seno all'E.N.C.I. e, quindi, del membro nominato presso il Consiglio direttivo dell'E.N.C.I., del Presidente del collegio sindacale, del Presidente del comitato giudici”. La richiesta dell’On Raisi è avanzata a fronte di presunte “violazioni delle disposizioni di legge statale e regionale che prevedono l'identificazione dei cani mediante tatuazione o applicazione di microchips, e degli allevamenti secondo la disciplina delle leggi regionali in materia, come sistema introdotto per evitare frodi da parte di allevatori per nulla rispettosi delle norme di legge e di regolamento; della mancata pubblicizzazione delle informazioni relative all'identificazione degli allevatori e dei proprietari iscritti al registro previsto dal disciplinare del libro genealogico”. Risulta inoltre all'interrogante che un allevatore, “il signor Alberto Veronesi, è stato sottoposto a procedimento disciplinare, con la possibile sospensione o radiazione da socio E.N.C.I. e, quindi, con tutti i danni economici e di immagine a ciò conseguenti, solo perché si era permesso di segnalare al Ministero interrogato peraltro con una e-mail non avente pubblico accesso, la mancata applicazione da parte dell'E.N.C.I. del Libro genealogico ed il mancato esercizio delle funzioni che per legge lo stesso Ente dovrebbe adempiere, in ciò peraltro limitandosi a richiamare quanto già affermato dal Comitato italiano di bioetica nel parere del 5 maggio 2006, dove si afferma che molte razze sono «malate», per le quali lo stesso CNB si riservava un prossimo intervento”.