• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31387

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

TRAFFICO CUCCIOLI, ALLARME ALLE FRONTIERE

Immagine
Nelle ultime settimane diversi torinesi hanno presentato denuncia all’autorità giudiziaria: avevano acquistato un cane, che pochi giorni dopo si è ammalato. Gastroenteriti e cimurro, i casi più frequenti. Scrive il quotidiano La Stampa: “qui veterinari e autorità doganiere sono inflessibili, i controlli sistematici. Finora l’UVAC di Torino – l’ufficio che controlla animali e prodotti di origine animale che entrano in Italia per motivi commerciali - non ha riscontrato illeciti in Piemonte, ma in altre Regioni è accaduto. Oggi Corriere.it riferisce di venticinque cuccioli di razze pregiate (tra cui cocker, pincer nani, beagle, carlini), precocemente sottratti alle madri, pertanto tutti non ancora svezzati e con pochi giorni di vita (tra i 15 e 35), sono stati individuati dalla Guardia di Finanza di Udine nell'ambito di un'azione eseguita dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Tarvisio, da sempre impegnate in servizi anticontrabbando e nel controllo delle merci provenienti da oltre confine. Invece delle solite sigarette di contrabbando o merci contraffatte, in questo caso un trafficante di nazionalità ceca, trasportava, all'interno del bagagliaio di una autovettura, il prezioso carico di cuccioli senza alcun documento sanitario obbligatorio, tatuaggio o microchip ed in precarie e gravi condizioni igieniche di trasporto. I 25 cuccioli viaggiavano in evidente stato di shock e di stress, ammassati senza acqua, senza cibo, stipati all'inverosimile in ceste e gabbiette varie di plastica che impedivano loro ogni movimento, visibilmente sofferenti anche per l'insufficiente areazione ed il lungo viaggio affrontato. A questo punto i finanzieri hanno fatto intervenire un veterinario del Servizio sanitario, che ha provveduto alle prime cure. La Procura di Tolmezzo, dopo averli sequestrati e sottratti al trasportatore, li ha affidati al personale specializzato del canile comprensoriale di Tolmezzo, che li ospita in attesa delle decisioni di competenza dell'autorità giudiziaria. Il contrabbandiere di cuccioli è stato denunciato a piede libero ed, in virtù del recente inasprimento delle pene previste per i delitti commessi contro gli animali, dovrà rispondere del reato di maltrattamento di animali, che prevede una reclusione fino ad un anno e una multa fino a 15.000 euro. Il fenomeno del traffico di cuccioli, che da molti anni colpisce il nostro paese, determina l'ingresso in forma illegale di animali acquistati a bassissimo prezzo nelle regioni orientali dell'Europa, immettendo spesso in nero cuccioli sul mercato nazionale, a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati dagli allevatori nazionali, con ovvia concorrenza sleale. Gli animali, privi di certificati d'identificazione, ovvero scortati da false certificazioni che attestano trattamenti vaccinali e di profilassi mai eseguiti, sono poi rivenduti all'interno del territorio nazionale, con riverberi fiscali illeciti di non poco conto. Le condizioni di salute dei cuccioli degenerano peraltro presto e, molto spesso, un forte numero di questi animali muore in pochi giorni, vittima di pericolose patologie virali. I cuccioli vengono importati intorno ai 30-35 giorni di età, perchè a 40 giorni (età in cui risultano più appetibili per il cliente, soprattutto nel periodo di Natale) devono già essere in vetrina. Questo significa che non possono essere vaccinati (la prima vaccinazione non si può effettuare prima dei 50 giorni, perchè non avrebbe alcun effetto, essendo ancora in circolo gli anticorpi materni). A questa età inoltre il sistema immunitario del cucciolo non è ancora completamente sviluppato, quindi i cani non hanno letteralmente difese contro gli agenti patogeni. A tale fenomeno criminale, si può così anche accompagnare una recrudescenza della diffusione di malattie che erano ormai praticamente scomparse dal panorama cinofilo italiano, come il cimurro. (corriere.it/la stampa.it)