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COMMISSARIATO L'IZS LOMBARDIA EMILIA ROMAGNA

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Istituto Zooprofilattico nella bufera. L’ente che da 85 anni è considerato fiore all’occhiello della scienza applicata al settore zootecnico e alla vigilanza alimentare dall’altro giorno è privo di direttore generale e consiglio di amministrazione. La sua guida è affidata a un commissario, un organismo collegiale formato da 8 persone: l’ex direttore Ezio Lodetti e i componenti del Cda ormai decaduto: l’ex presidente Giovanni Paganelli e i consiglieri Franco Ricci e Gianluca Fantoni per l’Emilia Romagna, Luca Magli, Gian Paolo Mantelli e Giovanni Rossi per la Lombardia, il bresciano Roberto Gentili in rappresentanza del Ministero). La nomina del commissario collegiale arriva dopo un lungo e inconcludente braccio di ferro fra Lombardia ed Emilia Romagna attorno ala composizione del nuovo vertice, posto che quello vecchio è decaduto il 30 settembre scorso e che la proroga di 45 giorni è spirata il 14 novembre senza che i due enti trovassero un accordo. L’Emilia Romagna ( regione rossa) rivendica il ruolo di direttore, ma la Lombardia (regione polista) a cui spetta di diritto la firma del relativo decreto non si sta. Il cambio di maggioranza intervenuto nel Governo nazionale potrebbe mutare gli equilibri politici dentro il futuribile Cda. e così l’Ente di via Bianchi è finito su un pericoloso binario morto. L’altro giorno in una giornata concitata da Milano è arrivato prima un decreto che nominava un commissario a tre teste (Lodetti, Paganelli e Gentili) poi uno a otto teste ( affiancando ai primi tre gli altri cinque ex consiglieri) Il nuovo organismo può restare in carica fino a 90 giorni: un tempo sufficiente per sbloccare la situazione. O per aggravare l’impasse. Lo spettro di uno sdoppiamento dell’Istituto con relativo depotenziamento è più che mai concreto. (fonte: Brescia Oggi)