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SIVE: I PALII E IL RUOLO DEL VETERINARIO

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Le espressioni di indignazione generale nei confronti di episodi di maltrattamento e di crudeltà nei confronti dei cavalli impegnati in alcune manifestazioni equestri cittadine “ sono giustificate e vanno sostenute”, ma è giusto chiudersi in una posizione radicale che rifiuti totalmente lo sfruttamento dei cavalli e, di conseguenza, abolire le manifestazioni di questo tipo? Alla questione-palii è dedicato l’editoriale dell'ultimo numero di IPPOLOGIA, la rivista ufficiale della SIVE- Società Italiana Veterinari per Equini, a firma di Duccio Pellegrini , membro del Consiglio Direttivo della Società, che paventa il rischio che la tesi abolizionista abbia come conseguenza “ l’abbandono e la macellazione di molti capi e favorirebbe l’estinzione di un animale nobile e bellissimo che è nato per correre” e che sottolinea i risultati raggiunti in quei contesti dove la professionalità del veterinario è entrata in gioco a garantire salute e benessere del cavallo. “A Siena per esempio - scrive Pellegrini- non tutti sanno che nostri colleghi svolgono un ruolo fondamentale, iniziando dalla scelta delle qualità fisiche dei soggetti, come l’esclusione dei purosangue per quel tipo di circuito e la redazione delle caratteristiche morfologiche dei cavalli, per far sì che siano più forti e magari più lenti e quindi più idonei al tipo di tracciato: tutto ciò non toglie nulla alla bellezza della competizione e della manifestazione. Inoltre il veterinario viene incaricato di compiere ripetute visite durante tutto l’arco dell’anno, sia per valutare le caratteristiche fisiche che per stabilire l’integrità del cavallo anche nei periodi lontani dal Palio. Specifiche corse di preparazione e di allenamento vengono organizzate durante l’anno, attraverso le quali i colleghi e gli addetti ai lavori possono verificare le capacità e le attitudini alla corsa di ogni singolo soggetto. Inoltre una visita completa prima dell’inizio del Palio compie una ulteriore selezione finale con tutti gli accertamenti del caso e i prelievi del sangue per la ricerca di sostanze dopanti . Ancora controlli sanitari vengono effettuati dopo le “Prove di notte” e la “tratta”. Una volta che il cavallo è stato assegnato alla contrada, viene garantita la presenza di un professionista nella stalla per tutti i giorni del Palio; questi, oltre ad aiutare il soggetto ad affrontare nelle migliori condizioni fisiche la corsa, verifica che non subentrino zoppie o problemi che ne mettano a rischio l’integrità fisica. Certamente il Palio di Siena è un evento unico e il protocollo quivi adottato potrebbe non essere idoneo per altre situazioni, tuttavia è necessario che i veterinari ippiatri svolgano un ruolo centrale nella selezione dei soggetti, dal momento che essi sono i soli in grado di valutare chiaramente i rischi in cui potrebbero incorrere i cavalli, prevenendo eventuali problematiche ove possibile.