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LOMBARDIA, CONVEGNO SU ATTUAZIONE 281

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Il numero di cani che finiscono nel canile resta sostanzialmente invariato ma sono sempre meno i proprietari disposti a riportarli a casa. È il dato saliente emerso ieri mattina in occasione della presentazione del convegno 'Lotta al randagismo e tutela degli animali d'affezione', in programma per venerdì prossimo a Cernobbio, nella sala consiliare del municipio, e dedicato alla legge regionale numero 16 del 20 luglio 2006. Il Pirellone, ottemperando alla legge quadro dello Stato 281/1991, ha fatto un grande passo avanti dal punto di vista normativo nella tutela dei cani. E il convegno di Cernobbio, organizzato dall'Asl di Como, sarà la prima occasione in Lombardia per discutere della legge con tutti gli operatori coinvolti. «Regione, Province, Comuni e Aziende sanitarie locali - spiega Simona Mariani, direttore generale dell'Asl di Como - da oggi si divideranno le responsabilità nella lotta al randagismo e nella tutela degli animali da affezione». Como non si è fatta cogliere impreparata dalla novità. «Grazie alla collaborazione tra Azienda sanitaria e Comuni - illustra Claudio Fraquelli del Servizio sanità animale dell'Asl di Como - sono già presenti un'anagrafe canina (basata dal 2004 sull'impianto di microchip sottopelle), un canile sanitario, in cui gli animali restano per 10 giorni e diversi canili rifugio, in cui i cani vengono poi trasferiti». I dati sul fenomeno dimostrano quanto sia vivo il problema e siano necessarie persino sanzioni gravi (si andrà dai 25 ai 3.000 euro per gli articoli violati, fatte salve le ipotesi di responsabilità penale). Se infatti il numero di cani entrati in canile si mantiene stabile (1.089 nel 2004, 1.098 nel 2005 e 555 nel primo semestre del 2006), preoccupa il trend degli animali restituiti ai proprietari tra quelli abbandonati nei mesi di luglio e agosto. «Nel bimestre estivo del 2004 - spiega Giulio Gridavilla, responsabile del Dipartimento di prevenzione veterinaria - i cani restituiti sono stati 231 su 252, ma nel 2005 solo 124 su 238 e nel 2006 la situazione è peggiorata ulteriormente, con 257 cani abbandonati e appena 54 restituiti». Dato, questo, che fa riflettere sulla «irresponsabilità di certi padroni», visto che, ricorda Gridavilla, «grazie al microchip tutti i cani potrebbero essere restituiti». Alla «diffusione di una mentalità più accogliente e meno utilitaristica» punta quindi Camillo Rossi, direttore sanitario dell'Asl, che invita tutti a «essere responsabili quando si adotta un cucciolo, che, nemmeno a Natale, può essere solo un regalo». ( Corriere di Como- animalieanimali.it)