Gli studi di settore sono soggetti a revisione, di norma, ogni tre anni dalla data di entrata
in vigore dello studio di settore ovvero da quella dell'ultima revisione, sentito il parere della
commissione di esperti. La Finanziaria 2007, varata venerdì scorso dal Governo accorcia i tempi di revisione degli studi di settore fra le misure per l’accertamento e il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Solo pochi giorni fa, il Vice Ministro all’Economia Vincenzo Visco aveva ipotizzato la sostituzione di questo sistema di accertamento del reddito “ con qualcosa di alternativo”.
"Per i professionisti- aggiungeva Visco- non vanno bene perchè non sono in grado di rappresentare efficacemente il volume dei loro compensi". Gli studi di settore, ideati nel 1993, hanno lo scopo di “rendere più efficace l'azione accertatrice e di consentire una più articolata determinazione dei coefficienti presuntivi”. Per la loro realizzazione sono stati identificati campioni significativi di contribuenti allo scopo di individuare elementi caratterizzanti l'attività esercitata. Lo Studio di settore veterinario è stato approvato con decreti del Ministro delle finanze e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (Approvazione di quattro studi di settore in evoluzione relativi ad attivita' professionali -GU n. 100 del 2-5-2006- Suppl. Straordinario) Lo studio di settore si applica ai contribuenti che svolgono “ in maniera prevalente” l’attività veterinaria. Applicabile, per il solo periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2005, è oggetto di monitoraggio da parte dell'Agenzia delle Entrate, anche avvalendosi della Commissione degli esperti di cui fa parte il Collega Giuliano Lazzarini che per FNOVI e ANMVI ha seguito la revisione dello studio veterinario dal vecchio SK22U ad oggi.Questa stessa Commissione, secondo la Finanziaria 2007, sarà sentita ogni tre anni per un parere in merito alla idoneita' degli studi di settore a rappresentare la realtà cui si riferiscono.