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ALLERTA PER ANEMIA INFETTIVA EQUINA

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A seguito di diversi riscontri di positività e casi di cavalli deceduti nel corso dell’estate, le ASL hanno posto in stato di quarantena alcune scuderie, cliniche veterinarie e allevamenti in Toscana, Veneto, Piemonte, Umbria e Lazio. Il dottor Riccardo Forletta – Responsabile del Centro di Referenza Nazionale per la Malattia (CRAIE) dell’IZS di Lazio e Toscana - ha dichiarato al Corriere della Sera che “qualche positività è sempre emersa, negli anni, specie nelle verifiche a sondaggio su soggetti da carne in arrivo dalla Romania. Pur senza allarmismo, di recente ne abbiamo riscontrato un aumento: è allo studio un piano per ripristinare controlli sistematici”. In Italia gli equini trovati positivi dagli II.ZZ.SS. e confermati dal CRAIE nel periodo 1998-2005 (Novembre) sono stati 374. Il “ritorno” dell’anemia infettiva equina potrebbe essere ricollegabile al commercio di cavalli e asini dalla Romania. Il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha suggerito il blocco dell’importazione da Paesi non garanti del rispetto di norme sanitarie, benessere e diritti animali. Ma si parla anche di plasma infetto. Danilo Codazza della Commissione scientifica dell’UNIRE dichiara oggi alla Gazzetta dello Sport: “ ll virus si trasmette attraverso il sangue. In natura ne sono responsabili le punture di zecche e tafani, ma da questo punto di vista il fenomeno è trascurabile rispetto al contagio provocato dall’uomo, per esempio con aghi di siringa riutilizzati. Nel caso specifico c’è soprattutto una partita di sacche di plasma infetto che non sarebbe dovuta esistere” I veterinari della SIVE (Società Italiana Veterinari per Equini) sono in contatto attraverso il proprio forum on line, allertati dal Presidente Marco Pepe che nelle scorse settimane hai invitato i Colleghi a scambiare informazioni su quanto accade nella pratica veterinaria quotidiana. All’indirizzo del Ministero della Salute, l’ANMVI ha inoltrato una nota suggerendo di considerare l’ipotesi di reintroduzione del Coggin Test, non più obbligatorio dal 1994. Gli allevamenti colpiti dalla malattia sottostanno ad un fermo di 3 mesi, un periodo molto lungo e penalizzante per le attività del settore. Di questa attività di sorveglianza sul campo e del contributo pratico degli ippiatri è stato informato il Ministero della Salute, già impegnato nella valutazione della situazione e dell’adozione di provvedimenti. Il 19 luglio scorso è stato pubblicato il Decreto 5 maggio 2006 ( Linee guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe equina da parte dell'UNIRE ) per l’istituzione dell’anagrafe dei cavalli fra le cui principali finalità rientrano la “tutela della salute pubblica e tutela del patrimonio zootecnico (costituzione e funzionalita' della rete di epidemiosorveglianza”. Dopo i casi in Irlanda- colpita dalla malattia per la prima volta nel mese di giugno- il 1 settembre è stato segnalato un caso anche nel Regno Unito.