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DL BERSANI, CONFPROFESSIONI SI MOBILITA

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Confprofessioni si è riunita in seduta straordinaria per esaminare il Decreto Bersani, nelle sue conseguenze per il comparto delle Libere Professioni e per le sue implicazioni nel sempre più prossimo ed ineludibile percorso di riforma delle Professioni stesse. Alla presenza di tutti i Presidenti delle 16 Associazioni aderenti, in rappresentanza delle quattro aree professionali, giuridica, amministrativa, tecnica e sanitaria, ha deliberato all’unanimità la messa in atto di agitazione permanente della Categoria. In particolare Confprofessioni ha annunciato: - la sospensione dei tavoli con le OOSS dei lavoratori fino alla condivisione con le rappresentanze dei lavoratori dipendenti di una coordinata azione di tutela di una crescita occupazionale quantitativa e qualitativa, ora seriamente messa in discussione; - il coordinamento ed il supporto delle azioni promosse dalle singole sigle associative e l’indizione di una manifestazione nazionale unitaria di protesta cui parteciperanno tutte le Associazioni sindacali aderenti ai massimi livelli e gradi; - la predisposizione di un manifesto del Libero Professionista che favorisca e supporti una corretta informazione al cittadino-cliente da affiggere in tutti gli studi professionali. ”L’immediata disponibilità comunicata al Governo - commenta il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella - è risultata comunque, al momento, vana ed ignorata, considerando evidentemente la discesa in piazza elemento di maggior valenza politica. La sistematica distorsione informativa ed il rifiuto di reale concertazione, hanno scippato a Confprofessioni, nel suo ruolo di legittima rappresentanza del comparto, il diritto di confronto e di apporto ad un reale e proficuo profilo innovativo, rivolgendo false lusinghe ad un cittadino improvvisamente ridotto a mero “consumatore”, considerato incapace di valutare e comprendere il valore della prestazione anziché del prodotto, della tutela dei beni primari, quali la salute, il patrimonio, la legalità, il territorio, dell’importanza del rapporto fiduciario, insostituibile con quello “da banco”.