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MICROCHIP EQUIDI, REGOLAMENTO UE DA 2007

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La Commissione Europea ha pubblicato una proposta di Regolamento sull’identificazione degli equidi. L’obiettivo è di consolidare e riunire in un unico Regolamento le svariate disposizioni comunitarie sulla materia e di introdurre la previsione dell’identificazione con il microchip anche per i puledri. La Commissione intende rendere esecutivo il Regolamento con il 1 gennaio 2007. In tutta l’Unione Europea gli equidi devono obbligatoriamente essere accompagnati da un documento di identificazione (passaporto) dal 1 luglio del 2000. Ad inserire il microchip è il medico veterinario al quale compete anche la verifica di eventuali precedenti inserimenti e relativa annotazione sul passaporto. Le registrazioni a cura del medico veterinario riguardano anche l’annotazione di eventuali focolai di malattie in relazione alla movimentazione degli animali. E’ il medico veterinario inoltre a dichiarare lo status dell’equide, ovvero se è destinato alla catena alimentare o no prima di somministrare medicinali. Il medico veterinario può anche sospendere la dichiarazione di status se il passaporto è stato smarrito o rubato per la durata di 6 mesi; durante questo periodo spetta al proprietario l’onere di dimostrare che all’animale non sono state somministrate sostanze non approvate e che l’animale è regolarmente destinabile alla catena alimentare. In base ai dati della Commissione Europea, il numero degli equidi nel territorio comunitario "allargato" si aggira sui 6 milioni di capi, un numero basso se paragonato alle centinaia di milioni di specie zootecniche. Tuttavia, il possesso e l'utilizzo del cavallo rappresenta una considerevole fonte di reddito per gli allevatori. Il cavallo, inoltre, ha assunto un crescente valore individuale, sia dal punto di vista economico che affettivo. L'Europa fa notare che il ricorrere di malattie infettive negli equidi rappresenta il maggior pregiudizio allo sviluppo del settore e ai commerci intra comunitari di questi animali.