Aperta un’inchiesta sulle misure contro la crisi dell’influenza aviaria in Italia. Ieri la Commissione europea ha deciso di avviare un procedimento d’indagine delle misure adottate in Italia per far fronte alla crisi dell'influenza aviaria. In questa fase gli aiuti concessi a titolo delle misure sembrano difficilmente giustificabili alla luce delle regole comunitarie sugli aiuti di Stato. La Commissione ha deciso di avviare un procedimento d’indagine nei confronti degli interventi previsti dall'articolo 5 del decreto-legge 1° ottobre 2005, n. 202. Il decreto prevede l’acquisto, da parte dello Stato, di 17 000 tonnellate di carne di volatili e di altri prodotti avicoli da destinare ad aiuti umanitari, la sospensione del versamento delle imposte, del contributo di previdenza e assistenza sociale e delle rate delle operazioni creditizie e di finanziamento per gli operatori del settore avicolo, oltre che la concessione di aiuti per prestiti finalizzati alla riconversione e ristrutturazione delle imprese avicole colpite dall’emergenza della filiera avicola. In base alle informazioni di cui dispone in questa fase la Commissione non è in grado di stabilire se gli aiuti proposti siano conformi alle disposizioni comunitarie sugli aiuti di Stato.
Dal momento della notifica ufficiale della presente decisione, le autorità italiane hanno un mese di tempo per presentare le loro osservazioni e fornire tutte le precisazioni necessarie.
La decisione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee. Le altre parti interessate disporranno di un mese di tempo a partire dalla pubblicazione per comunicare le loro osservazioni. Tali osservazioni saranno trasmesse alle autorità italiane che avranno la possibilità di formulare un parere in merito. Dopo aver ricevuto le informazioni richieste alle autorità italiane, le eventuali osservazioni delle parti interessate e l'eventuale parere dell'Italia in merito a queste ultime, la Commissione deciderà se le misure in questione siano compatibili con il mercato interno.