L’attuale crisi di influenza aviaria non è solo un problema a breve termine ma è molto probabile che si tratti di una emergenza permanente che durerà parecchi anni”- Joseph Domenech, Capo dell’Ufficio Veterinario della FAO, sottolinea - in un comunicato d’annuncio dell’imminente Confererenza FAO-OIE sull’emergenza aviaria- anche i pesanti risvolti economici sul settore produttivo.
La FAO si dice preoccupata che l’interesse internazionali si focalizzi quasi esclusivamente sui rischi per la popolazione umana trascurando l’impatto, potenzialmente devastante, sugli avicoli e sugli altri animali.
In questo modo , dichiara Domenech, “non si riconosce che il miglior modo per proteggere le persone è quello di controllare e di cercare di eradicare le malattie animali”. La rapida diffusione della malattia richiede un finanziamento per la FAO di 308 milioni di dollari, quale contributo ai programmi globali di lotta all’influenza aviare. Ad oggi la FAO- si sottolinea nel comunicato ufficiale- ha ricevuto solo 71 milioni di dollari. Di questi, 20 milioni di dollari sono già stati spesi in servizi a 87 Paesi, quasi 10 milioni in forniture e attrezzature per i laboratori veterinari, più di 6 milioni in risorse umane, inclusi veterinari ed altri esperti, circa 1,5 milioni in attività di laboratorio, epidemiologia e collegate alla fauna selvatica, oltre 500 mila in diagnostica e 2 milioni per spese generali.
