• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295

CLONAZIONE ANIMALE, RAPPORTO AFSSA 2005

Immagine
Il 25 novembre l’AFSSA, l’Agenzia per la sicurezza alimentare della Francia, ha presentato il Rapporto 2005 "Bénéfices et risques liés aux applications du clonage des animaux d'élevage”. Pascale Briand, direttrice generale dell’Agenzia ha risposto alle domande dei giornalisti sulla sicurezza delle carni e del latte derivati da animali clonati. I prodotti derivati da cloni animali possono essere usati allo stesso modo di quelli provenienti dai normali allevamenti. Seppure, precisa il rapporto, saranno comunque necessari ulteriori esami, piu' approfonditi, per escludere ogni rischio nutrizionale anche a lungo termine. Attualmente infatti, spiega l'Afssa, le tecniche di analisi ancora empiriche e costose non permettono di pensare a un'immediato utilizzo dei cloni nell'alimentazione umana. Ma e' piu' che probabile, secondo l'agenzia francese, che in un futuro non troppo lontano questi prodotti saranno proposti ai consumatori. Di qui l'interesse a studi molto approfonditi. ''I dati acquisiti - ribadisce l'agenzia - suggeriscono che gli animali che discendono da cloni possono essere trattati come i loro simili nati con tecniche di riproduzione classiche''. Inoltre, i test applicati sui cloni sono rassicuranti: esami realizzati sulla composizione globale delle carcasse di mucche clonate (acqua, proteine, lipidi, carboidrati, colesterolo); test in vitro di digeribilita' (con l'aiuto di estratti gastrici e intestinali su omogeneizzati di carne); test di tossicita' (realizzati sui ratti nutriti con care bovine); prove allergologiche (sempre sui ratti); di multigenicita'. In tutte queste prove, assicurano gli esperti, non e' stata osservata nessuna differenza tra animali clonati e non. Resta necessaria, pero', una puntuale vigilanza sugli effetti a lungo termine. (Adnkronos Salute)