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ALIMENTI SICURI DETERMINANTI DI SALUTE

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Nel commentare criticamente il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, le Regioni si richiamano alle indicazioni comunitarie e al nuovo Titolo V della Costituzione. Per le Regioni la proposta di Piano Sanitario Nazionale del Ministro della Salute “si inquadra in un percorso da considerare ormai superato, quello previsto dal Decreto legislativo 502 del 1992 e successive modifiche ed integrazioni”. È da considerarsi “superata”, anche l’impostazione: “il Piano ripropone una impostazione tradizionale” che non tiene conto “ né dell’evoluzione istituzionale nè dell’evoluzione tecnologica e scientifica”. Il raggiungimento degli obiettivi di Piano dovrebbe invece tenere in debito conto le priorità enunciate dalla Commissione previste dal testo della nuova Costituzione Europea, sotto il profilo della salvaguardia dei cittadini europei. Fra i determinanti di salute, le Regioni comprendono il controllo della sicurezza del ciclo alimentare e il controllo delle malattie trasmissibili, secondo un modello europeo di salute “diffusa, eccellente e sostenibile” che guarda con particolare attenzione alla salute pubblica e tutela dei consumatori.
Quanto alle novità costituzionali e alla riforma del Titolo V, le Regioni osservano che il Piano Sanitario Nazionale, in un quadro di federalismo sanitario, deve esprimere il principio che oggi è necessario definire un nuovo “grande sistema” nel quale non esiste più un solo attore, ma numerosi soggetti, posti in un sistema sussidiario sia in termini verticali che orizzontali, che esprimono matrici di responsabilità di processo centrali e non. In questo sistema si inquadra il ruolo autonomo regionale in un contesto nazionale”. Le Regioni, quindi, chiedono di avviare un confronto per una stesura partecipata e condivisa del Piano sanitario nazionale. ( fonte: documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 24/11/2005)