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VETERINARIO AZIENDALE: NO DELLE REGIONI

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E’ tardivo il parere delle Regioni sul “veterinario aziendale” espresso in Conferenza Stato Regioni il 26 maggio scorso. Lo schema di decreto legislativo che riguarda questa figura professionale è infatti già stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri. Si tratta dello schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2002/99/CE che stabilisce norme di polizia sanitaria per la produzione, la trasformazione e la distribuzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano. La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, ha espresso “dissenso per l’avvenuta approvazione dello schema di decreto in via definitiva nel Consiglio dei Ministri del 20 maggio 2005 senza attendere il parere della Conferenza Stato-Regioni”. Le Regioni hanno quindi formulato parere negativo salvo l’accoglimento delle proposte emendative già elaborate in sede tecnica nel mese di aprile: Art. 2, dopo la lettera c), integrare il testo con una nuova lettera del seguente tenore: “c bis) – Veterinario riconosciuto: il veterinario come definito dall’articolo 1, comma 2, lett. s) ed articolo 13, comma 4, del decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 196; Art. 3: - comma 1, eliminare la lettera b); - comma 3, eliminare le parole “veterinario aziendale” e sostituire con le seguenti parole “secondo quanto previsto dal citato articolo 13, comma 4, del decreto legislativo n. 296/99; dopo le parole “essere correlati”, eliminare le parole “attività da svolgere” e sostituire con le parole “alla specie animali ed alle attività produttive”; - comma 4, dopo le parole “sul corretto operare dei veterinari”, eliminare la parola “aziendale” e sostituire con la parola “riconosciuto”. Il Consiglio dei Ministri- su proposta del Ministro per le politiche comunitarie, La Malfa, e dei Ministri di settore- ha approvato il dlgs legislativo di attuazione della direttiva 2002/99/CE il 20 maggio 2005.