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IL MEDICO VETERINARIO SECONDO IL MIUR

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Cinque anni, 300 crediti, 14 università, esame di Stato. La professione veterinaria è fotografata dalla guida “Istruzione superiore e professioni”, realizzata dal Ministero della Università, per gli studenti che si apprestano a scegliere fra l’offerta delle università italiane. La professione del medico veterinario prevede attività inerenti: • la prevenzione e la diagnosi e cura delle malattie degli animali; • la conservazione e lo sviluppo di un efficiente patrimonio zootecnico, attraverso la promozione del benessere degli animali e dell’incremento del loro rendimento;• la vita degli animali sinantropi nonché di quelli da competizione sportiva e di quelli esotici; • la protezione dell’uomo dai pericoli e danni a lui derivanti dall’ambiente in cui vivono gli animali, dalle malattie degli animali e dalle derrate o altri prodotti di origine animale. La formazione del medico veterinario è volta ad acquisire un’esperienza clinica e pratica sotto opportuno controllo e conoscenze adeguate: • delle scienze sulle quali si fondano le attività di veterinario; • della struttura e delle funzioni degli animali in buona salute, del loro allevamento, della loro riproduzione e della loro igiene in generale, come pure della loro alimentazione, compresa la tecnologia impiegata nella fabbricazione e conservazione degli alimenti rispondenti alle loro esigenze;• nel settore del comportamento e della protezione degli animali; • delle cause, della natura, dell’evoluzione, degli effetti, delle diagnosi e della terapia delle malattie degli animali, sia individualmente che collettivamente; fra queste, una particolare conoscenza delle malattie trasmissibili all’uomo;• della medicina preventiva; • dell’igiene e della tecnologia per ottenere, fabbricare e immettere in commercio i prodotti alimentari animali o di origine animale destinati al consumo umano.
I laureati in medicina veterinaria devono possedere le seguenti conoscenze e abilità: • le conoscenze teoriche essenziali che derivano dalle scienze di base, nella prospettiva della loro successiva applicazione professionale; • la capacità di rilevare e valutare criticamente i dati relativi allo stato di salute, di benessere e di malattia dell’animale singolo e in allevamento, interpretandoli alla luce delle conoscenze scientifiche di base, della fisiopatologia e delle patologie di organo e di apparato e approntando interventi medici e chirurgici idonei a rimuovere lo stato di malattia; • le conoscenze di epidemiologia, diagnosi, profilassi, terapia e controllo delle malattie infettive e parassitarie degli animali; • la capacità di rilevare e valutare criticamente lo stato di salubrità, l’igiene, la qualità e le eventuali alterazioni degli alimenti di origine animale che possono pregiudicare la salute dell’uomo; deve inoltre conoscere i processi produttivi e di trasformazione degli alimenti di origine animale; • le conoscenze di nutrizione e alimentazione animale e delle tecnologie di allevamento; • la capacità di rilevare e valutare criticamente l’impatto dell’allevamento animale sull’ambiente.