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LA RIFORMA? NON IN QUESTA LEGISLATURA

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Sono ormai esaurite tutte le possibilità che la riforma delle professioni intellettuali venga varata entro questa legislatura. I tempi tecnici rendono infatti impossibile il passaggio in Parlamento di un nuovo disegno di legge. Nonostante gli impegni presi da vari esponenti della maggioranza di centro-destra, primo fra tutti il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che nel settembre del 2004 aveva garantito la riforma in un mese, è ormai inverosimile che il progetto di revisione del sistema ordinistico e di riconoscimento delle associazioni non regolamentate venga alla luce in questo breve scorcio di legislatura. La decisione del Governo di togliere dal decreto sulla competitività, in approvazione al Senato, ogni riferimento alla riforma delle professioni è stata di fatto una rinuncia dell'esecutivo ad affrontare il problema che negli ultimi giorni si era rivelato estremamente complesso. La posizione di Castelli, infatti, di dare ampio spazio alle richieste del CUP aveva creato forte malumore all'interno della stessa maggioranza per le forti pressioni delle associazioni non regolamentate. Forte delusione in tutto il mondo professionale: da parte del CUP, che sperava di essere riuscito a blindare gli Ordini anche contro il parere della UE e dell'Antitrust, da parte di CONFPROFESSIONI e, naturalmente da parte delle professioni non ordinistiche (COLAP) che non erano mai arrivate tanto vicine al loro riconoscimento.