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AVIARE, NUOVI FOCOLAI SOTTO CONTROLLO

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" L’influenza aviaria che colpisce dieci allevamenti di tacchini nel bresciano e che lambisce anche le aree cremonesi e bergamasche è stata ampiamente prevista nei mesi scorsi. Già lo scorso anno il virus era stato isolato nei selvatici ed era stato approntato un vaccino ad hoc che, pur non coprendo totalmente la popolazione aviaria, ha avuto il merito di arginare sostanzialmente la malattia. Ciò consente, senza sottovalutazioni, di guardare con una certa tranquillità il fenomeno.”- E’ questo il commento di Giancarlo Belluzzi , , membro del Direttivo Nazionale ANMVI. “Gli studiosi dello Zooprofilattico di Brescia ed i Regionali lombardi – prosegue- avevano agito secondo due vie: suggerendo l'adozione di misure di omogenizzazione delle aree a rischio ed approntando una vaccinazione mirata. Con la prima misura, le aree colpite verranno presto svuotate in quanto i soggetti saranno macellati, senza alcun rischio per le loro carni; ciò in funzione dell'omogenità del sesso degli animali allevati che permette una crescita uniforme ed un altrettanto uniforme termine di produzione. Con la seconda, la vaccinazione, si è arginata a tal punto la virulenza dell'agente infettante che la malattia appare molto blanda, quasi impercettibile, scongiurando qualsiasi pericolo per il temuto salto di specie in altri animali o nell'uomo. Ciò non toglie che tutte le misure messe in atto rientrano nelle procedure previste dalla normativa nazionale ed europea, convalidando un'operazione di sorveglianza contiuna che permette un controllo serio dell'epidemia in atto." Venerdì scorso, una decina i focolai di influenza aviaria sono stati individuati dall'Asl di Brescia in cinque comuni della bassa bresciana. La notizia è stata divulgata dall’ANSA precisando da subito che si tratta di un virus del ceppo 'H5' a 'bassa patogenita'', considerato non aggressivo per gli esseri umani e lontanissimo parente del virus che ha provocato morti in Asia. L'Asl ha predisposto comunque monitoraggi sulle condizioni di salute delle persone entrate in contatto con gli animali colpiti dal virus. L'epidemia di influenza aviaria nel bresciano ha colpito finora circa 150 mila tacchini, un numero nettamente inferiore rispetto a quello degli animali colpiti dall'aviaria nell'inverno tra il 1999 e il 2000. Allora l'epidemia si diffuse in 121 comuni e vennero abbattuti milioni di volatili. Anche la provincia di Bergamo è stata interessata dal problema e dalla conseguente restrizione di movimentazione di pollame. Anche se, per il momento, in provincia non si segnalano situazioni sospette, in via precauzionale il dipartimento di Prevenzione veterinaria della Asl ha disposto la chiusura del mercato avicolo durante la scorsa fine settimana. Il sindaco di Bergamo, Roberto Bruni, ha, per lo stesso motivo, disposto il divieto di accesso al complesso del mercato a tutti i commercianti di animali e carni avicole per tutta la giornata di domani. Il territorio bergamasco ricade interamente nella cosiddetta zona di sorveglianza istituita dalla Regione, nel cui ambito sono previste un'intensificazione delle attivita' di vigilanza, l'effettuazione di accertamenti sierologici e il rilascio di un'apposita autorizzazione per il trasporto al macello dei tacchini da carne. Le misure previste per la zona di sorveglianza rimarranno in vigore fino al prossimo 30 aprile.