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ANTITRUST: NON SERVONO NUOVI ORDINI

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L'istituzione di un albo professionale degli informatori scientifici del farmaco, con relativo esame di Stato di accesso, per l'Antitrust, comporta un'ingiustificata restrizione della concorrenza e del corretto funzionamento del libero mercato. L'orientamento, espresso dall'Autorita' Garante, e' relativo a un'iniziativa in tal senso prevista dal ddl, all'esame del Senato, di regolamentazione delle attivita' in questo settore. Per L'Authority quindi i requisiti per svolgere l'attivita' di informatore scientifico sono gia' previsti per legge e inoltre sono verificati dalle stesse case farmaceutiche, che hanno i mezzi e l'interesse per accertarli. L'Autorita' garante, in diverse occasioni, aveva gia' rilevato che la regolamentazione dei servizi professionali e' appropriata solo se soddisfa esigenze di carattere generale e nei casi in cui si ritiene sia possibile sanare distorsioni presenti nel mercato. L'Autority, nella riunione dedicata anche a questo tema, ha inoltre sottolineato che la stessa Commissione Europea nella ''Relazione sulla concorrenza nei servizi professionali'' ha sostenuto che ''la costituzione di nuovi ordini professionali e dei relativi albi comporta una significativa restrizione della concorrenza, rappresentando in molti casi solo un'ingiustificata limitazione all'entrata di nuovi operatori''. In nessuno degli stati membri, secondo l'Autorita', c'e' un albo per questo genere di professione. Di segno contrario le dichiarazioni del Sottosegretario di Stato al MIUR, Maria Grazia Siliquini che ieri ha dichiarato: "A breve sara' approvato al Senato il provvedimento che affidera' al Governo la delega per l'istituzione dei relativi Ordini professionali per le professioni sanitarie non mediche. Le nuove disposizioni - ha continuato il Sottosegretario - regoleranno alcune attivita' che sinora possono essere svolte da chiunque senza alcun controllo. Il disegno di legge e' stato gia' unificato con la proposta Tomassini e sara' in discussione subito dopo l'approvazione del decreto Competitivita'. ''La nuova legge - ha dichiarato la senatrice di Alleanza Nazionale - corrisponde alle aspettative non solo degli infermieri, degli ostetrici e dei tecnici di radiologia medica, ma anche di una vasta categoria di nuovi professionisti impegnati nella prevenzione, nell'assistenza e nella riabilitazione, come il fisioterapista, l'osteopata e il podologo, per i quali sono gia' previsti corsi di laurea triennali e sono in progetto corsi di laurea Magistrale''. Le professioni sanitarie non mediche sono in totale ventidue e seicento mila i professionisti oggetto di un provvedimento che secondo la Siliquini ''elevera' la qualita' della Sanita' nel nostro Paese''. (ANSA).