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SIRCHIA: INTRAMOENIA DELUDENTE

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La messa in discussione il rapporto tra pubblico e privato “ è una vecchia storia a mio avviso ormai fuori moda”. Il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia in Commissione parlamentare di vigilanza per la valutazione della spesa pubblica, ha risposto, il 6 aprile scorso, alle domande di alcuni parlamentari sulla libera professione intramoenia: “Non ho mai asserito di volerne decretare la fine- ha detto, aggiungendo però che “le liste d'attesa non sono diminuite con la libera professione intramoenia, questo è un dato oggettivo, la cui ragione è peraltro abbastanza ovvia. I cittadini, inoltre, pagano per saltare le liste di attesa: non sono stato io a dirlo, basta chiedere in giro per saperlo. Questo è quanto sta accadendo. Se la libera professione va mantenuta, bisogna che queste distorsioni vengano evitate; diversamente, faremo pagare doppiamente il servizio sanitario alla cittadinanza. Mi pare un ragionamento semplicissimo. Ovviamente, occorrono meccanismi di regolazione all'interno del sistema, così che la libera professione non possa essere esercitata in caso". E sul ruolo delle Regioni, il Ministro spiega: "l'autonomia regionale - sottesa all'accreditamento - si traduce in una prerogativa esclusiva della regione, la quale sola decide cosa fare, rispondendo ai cittadini del suo operato. In tal senso, ritengo venga meno la stessa ragione del discutere. L'accreditamento è null'altro che la decisione della regione di far svolgere le prestazioni sanitarie in un posto piuttosto che in un altro: il posto può essere pubblico, totalmente pubblico, oppure quello privato insieme a quello pubblico. Credo, quindi, - ha concluso il Ministro- che si debba riflettere sul fatto che questa attività libero professionale, l'intra moenia, non ha prodotto i risultati sperati; infatti, non ha abbattuto i tempi di attesa, ha comportato una spesa aggiuntiva per i cittadinie un costo assai rilevante per le aziende sanitarie".