La Legge Comunitaria del 2004 ( Disposizioni per l ’adempimento di obblighi derivanti dall ’appartenenza dell’Italia alle Comunita`europee) delega il Governo ad adottare entro 18 mesi dalla sua entrata in vigore, i decreti legislativi recanti le norme per dare attuazione ad alcune direttive europee. Fra queste, si segnalano le seguenti: 2003/74/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,del 22 settembre 2003,che modifica la direttiva 96/22/CE del Consiglio concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica nelle produzioni animali; 2003/85/CE del Consiglio,del 29 settembre 2003,relativa a misure comunitarie di lotta contro l ’afta epizootica,che abroga la direttiva 85/511/CEE e le decisioni 89/531/CEE e 91/665/CEE e recante modifica della direttiva 92/46/CEE; 2003/89/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,del 10 novembre 2003,che modifica la direttiva 2000/13/CE per quanto riguarda l ’indicazione degli ingredienti contenuti nei prodotti alimentari; 2003/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,del 17 novembre 2003,sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici,recante modifica della decisione 90/424/CEE del Consiglio e che abroga la direttiva 92/117/CEE del Consiglio.
Nel testo già approvato a dicembre dalla Camera dei Deputati figura anche un emendamento del deputato Pierantonio Zanettin (FI) aspramente criticato da esponenti del CUP e da numerosi ordini, perchè nel suo spirito deregulatorio finirebbe col minare la tradizione ordinistica. Il provvedimento incide sul mercato dei servizi professionali e prevede che “sia garantita un’effettiva parità di trattamento dei cittadini italiani rispetto a quelli degli altri Stati membri dell’Unione Europea, facendo in modo di assicurare il massimo livello di armonizzazione possibile tra le legislazioni interne dei vari Stati membri ed evitando l’insorgere di situazioni discriminatorie a danno dei cittadini italiani nel momento in cui gli stessi sono tenuti a rispettare, con particolare riferimento ai requisiti richiesti per l’esercizio di attività commerciali e professionali, una disciplina più restrittiva di quella applicata ai cittadini degli Stati membri”.