Dopo la stroncatura dell'IRAP da parte dell'Avvocato generale della Corte di giustizia europea si vive ora un momento di assoluta incertezza. Mancando ancora la sentenza della Corte europea, che non si sa quando sarà emessa, ma avvicinandosi nel frattempo il momento della presentazione delle prossime dichiarazioni fiscali, con i relativi versamenti, i contribuenti non sanno più come comportarsi. L'imposta si deve versare? Si deve chiedere subito il rimborso per i versamenti passati? Vi è realmente il rischio che tutti i contribuenti decidano di non versare più l'imposta e soltanto una assoluzione dell'IRAP da parte della Corte di giustizia, cosa estremamente improbabile vista la posizione dell'Avvocato generale,ed in tempi brevi, potrebbe scongiurare allo Stato italiano questa terribile evenienza. Tutto il mondo professionale, tenendo conto anche delle continue sentenze delle Commissioni Tributarie, sia Provinciali che Regionali, sempre più favorevoli ai ricorrenti che richiedono il rimborso dell'imposta, sembra orientato a correre il rischio di non effettuare il versamento in attesa di vedere quale sarà la posizione della Corte europea. Gli esperti però sembrano sconsigliare questo comportamento ritenendo che comunque anche una sentenza di bocciatura salvaguarderà il pregresso per non mettere il Governo italiano di fronte ad una situazione finanziariamente insostenibile e deciderà, pertanto, che l'IRAP non potrà più essere valida a partire da una data precisa, dando quindi la possibilità al ministro delle Finanze di coprire il gettito di questa imposta con altre sotitutive. Il consiglio degli esperti, quindi, sarebbe quello di effettuare il versamento dell'IRAP regolarmente, pronti a chiederne subito il rimborso sulla base della sentenza della Corte che si spera arrivi a breve termine. ( Il Sole-24 Ore, 19 marzo 2005)